Due dogmi hanno caratterizzato la medicina fino al XIX° secolo: il dogma aristotelico (Aristotele nasce in Grecia nel 384 A.C.) della generazione spontanea e la teoria ippocratica dell’umoralismo. Tali dogmi sono stati spazzati via prima da Hahnemann il fondatore della medicina omeopatica e poi dalla nascita alla fine del 1800 di due branche della medicina: la microbiologia e la immunologia.
….Secondo il dogma aristotelico della generazione spontanea gli insetti venivano generati non dagli insetti, ma dalla putrefazione degli umori circolanti.
…. La teoria ippocratica (Ippocrate nasce pare in torno al 450 A.C.) nota come umoralismo sosteneva che le malattie fossero causate da un qualcosa di cattivo e malvagio che andava eliminato; questi umori corrotti dovevano essere portati fuori dall’organismo tramite salassi, purganti, sostanze emetiche ( facilitano il vomito), diaforetiche (aumentano la sudorazione), emmenagoghe (aumentano la perdita di sangue mensile nelle donne quindi) e altre misure fantasiose: si parlava di malum , ovvero di qualcosa di dannoso e nocivo da contrapporre al bonum, ovvero una cosa buona in tal caso un farmaco che consentiva la fuoriuscita dal corpo di tali umori corrotti.
…Ancora oggi si fa umoralismo, si evacuano gli umori discrasici quando si usa un lassativo, un diuretico o si fa una plasmaferesi o un salasso: sono concetti antichi, utili in condizioni di bisogno.
…L’umoralismo iniziò a mostrare le sue pecche quando con i primi rudimentali microscopi si iniziò a vedere un mondo interno fatto di piccoli animali; gli animacula in latino erano poi in grado poi di generare se stessi. Con l’avvento della microbiologia ci si accorse che esisteva un mondo pieno di vita dentro l’organismo umano; si iniziò a collegare un agente patogeno o infettivo con una malattia: a quei tempi mettere in relazione un agente estraneo ad una malattia era qualcosa di veramente strano e innovativo. Poi verso la metà del 1800 e alla fine del secolo nacquero i primi concetti di immunologia: si iniziò a discutere, a studiare come un paziente reagisce o meglio risponde agli agenti infettivi: la immunologia cerca di capire perché alcune strutture sono attaccate dai nostri sistemi di difesa e altre no; lo studio è iniziato per lo più con lo studio dei danni da rigetto di un trapianto d’organo; oggi sappiamo che a volte le nostre strutture di difesa si sbagliano e colpiscono qualcosa di buono del nostro organismo pensando di distruggere un agente patogeno e quindi dannoso: è l’agente patogeno che si fa riconoscere come tale, si fa attaccare e mette in allarme l’organismo, lo confonde: gran parte delle patologie insorgono perchè l’organismo pensando di distruggere una cosa dannosa distrugge una cosa buona: i termini mimetismo molecolare, reattività crociata, immunità eterologa spiegano questo. … Hahnemann riprese i concetti di miasma: a quei tempi si parlava di agenti miasmatici in grado di trasmettere una malattia: il termine miasma stava ad indicare una macchia che un poco alla volta si espande e invade tutto; i miasmi poi erano divisi in contagiosi e non contagiosi: i miasmi non contagiosi determinavano forme di malattia che si pensava fossero trasmesse attraverso l’aria; caso tipico era la malaria, trasmessa appunto dalla aria cattiva , dalla mal aria, da cui il nome malaria; poi anni dopo si comprese che una zanzara, l’anofele, veicolava il Plasmodio della malaria.