Chi si avvicina alla MTC si imbatte nei concetti di Yin e Yang. Per meglio assimilarli occorre ricordare che gli ideogrammi dello Yin e dello Yang possiedono due radicali, ovvero due porzioni: quello di sinistra è uguale per entrambi e corrisponde ad una collina o ad un muro di pietre adagiate l’una sull’altra: si tratta delle manifestazioni con le quali la realtà appare all’uomo. Quello di destra varia. Il radicale destro dello Ying è rappresentato da un tetto che copre una nuvola e vuole indicare l’idea di un cielo coperto e nuvoloso, di qualcosa di scuro e freddo. La porzione destra dello Yang mostra un sole che emette tutti i suoi raggi al di sopra dell’orizzonte: suggerisce pertanto l’idea della luce, del calore, del cielo aperto. Quindi l’ideogramma dello Yin evoca tutto quello che rimane all’ombra, il cielo coperto, il polo negativo, tutto ciò che è insidioso, l’apparato femminile. L’ideogramma dello Yang invece richiama l’idea del sole, del lato soleggiato della montagna, del polo positivo, del membro maschile, del contraffare e del simulare. Yin e Yang costituiscono due cose opposte, ma senza opposti non ci può essere unità e senza unità non può esistere l’opposizione: nulla è solamente Ying o solo Yang: la nozione di Yin e Yang è sempre relativa, nel senso che lo Yin ha bisogno dello Yang per esistere e viceversa. Lo Yin e lo Yang si trasformano l’uno nell’altro, interagiscono continuamente, nonostante esprimano concetti opposti; nel momento in cui tendono ad estremizzarsi l’uno si trasforma nell’altro. Per esempio in natura gli opposti si attirano: il polo positivo della calamita attira quello negativo, in chimica gli ioni positivi attirano quelli negativi, i frutti tropicali e quindi Yang sono ricchi di acqua a scopo rinfrescante che è Yin; l’uomo è più forte, più veloce, più alto, più Yang della donna che è Yin; la donna tuttavia subisce trasformazioni, come la gravidanza o i flussi mensili, che sono certamente Yang. La vita tende alla ricerca dell’equilibrio, che ovviamente non viene mai raggiunto: nulla può essere totalmente Yin o del tutto Yang perché nell’istante in cui questo si realizzasse si trasformerebbe nell’elemento opposto. Se nel nostro organismo lo Yin prevale, compare il freddo, occorre cercare una malattia Yang alla base; se lo Yang ha il sopravvento si avrà calore, ma all’interno c’è una malattia Yin; tutti i meccanismi di feed back del nostro corpo possono in tal modo essere interpretati. La vita esiste grazie al continuo, estenuante, interminabile, raffinatissimo controllo che lo Yin esercita sullo Yang e viceversa; quando è caldo compare il sudore al fine di abbassare la temperatura corporea; nelle malattie da freddo compaiono i brividi muscolari allo scopo di produrre calore. Tutti i processi vitali si realizzano grazie al continuo trasformarsi di energia in materia e di materia in energia. La malattia insorge quando o lo Yin o lo Yang tendono ad essere troppo abbondanti o troppo carenti. Nella malattie da eccesso se lo Yang è vittorioso comparirà una malattia Yin e ci sarà calore, mentre se lo Yin è vittorioso ci sarà una malattia Yang e ci sarà freddo. Al contrario nelle patologie da difetto se lo Yang è in vuoto compare freddo all’esterno, in quanto l’energia Yang in difetto non può controllare lo Yin: lo Yin a sua volta prende il sopravvento e genera una sensazione di freddo che è esterna e apparente. Al contrario sempre nelle situazioni di difetto, se lo Yin è in vuoto compare calore all’interno, in quanto i liquidi che sono Yin non riescono più a controllare lo Yang che inizia a salire e a sviluppare calore. Occorre sempre ricordare che lo Yin e lo Yang risiedono nei Reni che anticamente venivano chiamati la casa dell’acqua e del fuoco: il Rene quindi governa tutti gli Yin e tutti gli Yang dell’organismo e per il terapeuta assume un ruolo fondamentale.

yang yin
maschio femmina
alto basso
dinamicità fissità
superficie profondità
ventre schiena
esterno interno
rapidità lentezza
bianco nero
giorno notte
caldo freddo
mezzogiorno mezzanotte
sud nord
secco umido
vuoto pieno
apertura chiusura
energia materia
sinistra destra

Allo Yang appartengono le funzioni di produzione di energia, di movimento, di escrezione. Gli organi come Stomaco, Intestino Tenue, Vescica Biliare, Intestino Crasso, Vescica Urinaria appartengono allo Yang in quanto sono vuoti, stabiliscono rapporti con l’ambiente esterno, provvedono a produrre energia ed eliminano tutto quello che è in eccesso o che risulta inutile. Allo Yang appartengono le parti alte, esterne, posteriori e laterali del nostro corpo, quindi testa, torace, schiena e porzione laterale di braccia e gambe; anche pelle e muscoli fanno parte delle strutture Yang. Lo Yang protegge, riscalda e attiva il nostro corpo e le funzioni dei vari organi e visceri.

Allo Yin appartengono le funzioni di crescita e produzione di materia, di riposo e di accumulo. Appartengono allo Yin gli organi come Fegato, Polmoni, Cuore, Milza, Reni in quanto sono organi pieni, non in rapporto con l’esterno e provvedono ad accumulare energia.

Sono di pertinenza Yin le parti interne, mediali, anteriori e basse del nostro corpo, ovvero gli organi interni, l’addome, la parte interna delle gambe e quindi tutta la porzione mediale e anteriore del nostro corpo. Lo Yin nutre il nostro corpo e ne determina il raffreddamento, l’umidificazione e la struttura.

Yin e Yang possono squilibrarsi, diventare disarmonici e dominare uno sull’altro, nel senso che uno prevale e l’altro soccombe: si parla in tal caso di deficit o eccesso di uno o dell’altro, termini cari alla MTC. Per esempio, se lo Yang è in eccesso, lo Yin è apparentemente deficitario: in tal caso lo Yang eccessivo è la causa primaria alla base dalla malattia. Se lo Yang è deficitario, lo Yin appare in eccesso, ma non lo è: è la condizione deficitaria dello Yang la ragione primaria della patologia. Analogamente se lo Yin è eccessivo e lo Yang appare in deficit, alla base del disturbo sta l’eccesso di Yin. Infine, se lo Yin è deficitario con Yang apparentemente eccessivo, la ragione principale di una eventuale sindrome è il deficit dello Yin. In terapia tutto questo diviene importante in quanto gli eccessi vanno dispersi e i deficit vanno riempiti.

L’altro capitolo caro alla MTC è quello relativo ai meridiani, che alcuni preferiscono chiamare canali. L’energia circola lungo questi meridiani: si tratta di vie preferenziali, che non hanno nulla a che fare con la circolazione del sangue o della linfa. Possiamo distinguere sei meridiani Yin e sei meridiani Yang.

Quelli Yin si possono considerare proiezioni degli organi e sono chiamati:

meridiani yin
– del Polmone sigla P o LU da Lung
– del Cuore sigla C o H da Heart (inglese)
– del Maestro del Cuore sigla MC o P da Pericardio
– della Milza/Pancreas sigla MP o SP da Spleen (inglese)
o RP da Rate-Pancreas (francese)
– del Fegato sigla F o LR da Liver (inglese)
– del Rene sigla RN o KI da Kidney (inglese)

I sei meridiani Yang si possono considerare proiezioni dei visceri e sono denominati:

meridiani yang
– del Grosso Intestino sigla GI o LI da Large Intestin (inglese)
o IG da Intestine Grele (francese)
– dell’Intestino Tenue sigla IT    
– o Piccolo Intestino   o SI da Small Intestin (inglese)
– del Triplice Riscaldatore sigla TR o TE da Triple Energizer (inglese)
– dello Stomaco sigla ST o E da Estomac (francese)
– della Vescica Biliare sigla VB o GB da Gallbladder (inglese)
– della Vescica sigla V o BL da Bladder (inglese)

Probabilmente è la teoria dei Cinque Elementi, che alcuni autori preferiscono chiamare dei cinque Movimenti, quella forse più affascinante della MTC. I rapporti poi che si stabiliscono tra i vari movimenti vengono definiti di generazione e di inibizione.

Nel ciclo di Generazione un Movimento dà origine, ma anche sostegno e conforto a quello successivo secondo un ordine ben preciso: il movimento Fuoco dà origine a quello Terra, il quale genera il movimento Metallo, seguito da quello Acqua e quindi dal movimento Legno per arrivare di nuovo al Fuoco. Possiamo abbozzare una spiegazione in chiave poetica di questi passaggi. Il Fuoco ardendo genera la cenere che nutre la Terra, la quale genera i Metalli, che condensando l’Umidità danno origine all’Acqua, la quale poi nutre le radici generando il Legno, il quale a sua volta bruciando genera il Fuoco. Questa legge si chiama anche Madre-Figlio.

Nel ciclo di Inibizione un movimento inibisce quello seguente a quello da lui generato; abbiamo pertanto che il Fuoco inibisce il Metallo, il quale inibisce il Legno, che poi inibisce la Terra, la quale inibisce l’Acqua e poi questa infine inibisce il Fuoco. Possiamo dire metaforicamente che il Fuoco fonde il Metallo, il quale a sua volta taglia il Legno, che controlla la Terra, la quale assorbe l’Acqua che spegne il Fuoco.

LOGGIA FUOCO Cuore / Piccolo Intestino

Cuore

Il Cuore stabilisce relazioni col meridiano dell’Intestino Tenue.

Il Cuore governa il sangue e i vasi

Il Cuore grazie al suo ruolo meccanico di pompa regola la circolazione sanguigna. Il sangue e i vasi rappresentano i tessuti governati dal Cuore. Se il Qi (energia) del Cuore è forte il sangue riuscirà a circolare normalmente nei vasi raggiungendo tutti i distretti dell’organismo e l’individuo sarà vigoroso; al contrario se il Cuore è debole e la circolazione insufficiente il soggetto sarà debole, in quanto il sangue, non circolando normalmente nei vasi, non riuscirà a nutrire in maniera adeguata tutti i distretti. Occorre ricordare che la Milza produce il sangue grazie alla sua funzione di trasformazione degli alimenti, dai quali verrà elaborata la Guqi (energia alimentare) indispensabile per la sintesi energetica di Xue (sangue). Il Polmone poi garantisce l’ossigenazione del sangue. Il Rene governa e nutre i midolli dai quali nasce il sangue, inoltre fornisce al sangue la componente corpuscolata. Il Fegato è il magazzino del Sangue, che regola la volemia a seconda del fabbisogno.

Il Cuore si manifesta nel colorito del viso

Il colorito del viso sarà roseo e lucente se l’energia del Cuore è forte. I cinesi stessi amano ripetere che la gloria del Cuore si manifesta nel viso e questo concetto diviene ancora più evidente alla luce del fatto che il Cuore è la sede dello Shen (mente). Allo stesso tempo i polsi arteriosi saranno regolari e forti se il Qi del cuore è vigoroso e il sangue sufficientemente forte; in caso contrario i polsi saranno deboli e il colorito del viso pallido e spento. Occorre quindi sempre tenere presente le strette correlazioni tra Qi (il Qi o energia muove il sangue e il Polmone fa scorrere il Qi), Xue (Xue o sangue nutre il Qi e il Cuore regola lo scorrere del Xue) e Zongqi (l’energia pettorale che regola i movimenti respiratori del Polmone).

Il Cuore si apre nella lingua

La lingua contrae rapporti stretti col meridiano del Cuore. Quando il Cuore (Xin) è in forma, la lingua si muove liberamente, l’eloquio è normale e non vi sono alterazioni del gusto. In caso contrario compaiono alterazioni del gusto e difficoltà di linguaggio, tipo balbuzie e dislessie.

La punta della lingua corrisponde al Cuore: più è rossa, più è fissurata e più profondi sono i solchi longitudinali, più è importante valutare un disturbo della loggia Fuoco.

I canti esterni dell’occhio sono le aree corrispondenti al Cuore che svilupperà pertanto congiuntiviti angolari.

Il Cuore è la dimora dello Shen

Il Cuore è la sede della mente o Shen. Con Shen si intende l’insieme delle facoltà mentali, che secondo i cinesi trovano dimora nel Cuore. Lo Shen rappresenta il centro dell’uomo, lo spirito vitale, l’intelligenza globale, la capacità di sintetizzare le informazioni ricevute ed accedere ad un livello più elevato di comprensione. È la capacità di giudizio, la facoltà di percepire la realtà vera delle cose: è la conoscenza diretta. Viene definita energia mentale ed è la più sottile delle sostanze vitali, profondamente correlata al sangue. Il sangue è correlato sia alla energia acquisita (Qi) sia alla essenza ereditaria (Jiing). Lo Shen rappresenta la massima espansione della energia psichica: l’intelligenza, l’affettività, la sensibilità, la capacità di rapportarsi con gli altri, in altre parole la gioia di vivere. Il Cuore ospita lo Shen, governa il sangue, si apre nella lingua e si manifesta nel viso: ne deriva che le buone condizioni della energia mentale si giudicano dalla articolazione del linguaggio e dalla vivacità dello sguardo. Affermare che l’attività mentale risiede nel Cuore significa dire che il Cuore influenza cinque aspetti ben precisi dello psichismo: l’attività mentale, incluse le emozioni, lo stato di coscienza, la memoria, il ragionamento, il sonno. Possiamo quindi affermare che se il Cuore è vigoroso, in salute e il sangue abbondante le attività mentali funzioneranno bene: le emozioni saranno vissute con equilibrio, il paziente presenterà una buona memoria, una coscienza chiara, un raziocinio lucido, riuscirà a dormire tranquillamente, sarà felice ed equilibrato. Invece se il Cuore è debole e il Sangue deficitario, potranno insorgere disturbi mentali quali scarsa memoria, amnesie, ridotta capacità di concentrazione e di ragionamento, insonnia e sonnolenza, fino a situazioni di apatia o di coscienza obnubilata: un tale individuo apparirà fragile sia nel fisico che nella mente.

Il sentimento collegato al Cuore è la gioia

La gioia calma e rilassa la mente o Shen, nutre il corpo. Quando la gioia diventa eccessiva, consuma il Qi del Cuore

Il sudore è legato alla loggia Fuoco

Il Cuore controlla la sudorazione sia come maestro del sangue che come sede dello Shen (mente). Un deficit dell’energia del Cuore può provocare sudorazione spontanea.

Sindrome da deficit del Qi e Yang del Cuore

Una condizione cronica di tristezza, capace di consumare l’energia, una situazione di superlavoro o affaticamento fisico che indeboliscono le funzioni della Milza di assimilazione e trasporto del cibo rappresentano le cause di tale sindrome. Malattie croniche debilitanti, emorragie sia occulte che di lunga durata possono condurre ad un consumo di energia, liquidi, sangue e quindi al deficit di Qi e Yang di Cuore, ma anche a collassi cardiaci, stati di abulia, apatia, astenia, anoressia, deperimento, pallore, sudorazione spontanea. Compaiono sintomi generali da deficit di Yang ovvero un aggravamento dei sintomi precedenti, astenia marcata, senso di freddo e ricerca del calore, estremità fredde, lingua pallida, umida, gonfia, polso vuoto, lento e debole. I sintomi specifici di deficit del Qi (energia) di Cuore invece sono rappresentati da palpitazioni, extrasistole, colorito pallido e livido. Nei sintomi specifici di deficit di Yang di Cuore abbiamo colorito chiaro alle labbra, al volto, al letto ungueale, arti freddi, oppressione toracica, precordialgia sorda e profonda da stasi di Xue (sangue), aggravamento dei segni di aritmia cardiaca, lingua grossa, molle, tendente al violetto nei casi gravi.

Terapia: lo scopo del terapeuta è quello di tonificare l’energia del Cuore, ma anche di fortificare e riscaldare lo Yang del Cuore con 15V, 5C, 7C, 6MC, 17VC.

Sindrome da deficit del sangue e dello Yin di Cuore

Abbiamo vari quadri patologici in questa sindrome che in medicina occidentale la ritroviamo in corso di anemie, ipertiroidismi, sindromi ansiose e febbri criptogenetiche. Sintomi generali da deficit di sangue sono astenia, colorito pallido e giallastro, avvizzimento cutaneo, turbe visive, unghie fragili, ansia, agitazione, insonnia, iperonirismo, disturbi della memoria, amnesie, vertigini, palpitazioni, cardiopalmo in genere verso sera o di notte ovvero nella parte Yin della giornata, capogiri, cefalea, polso fine, trofismo della lingua alterato. Il deficit del sangue del Cuore in genere è secondario ad una insufficiente produzione di sangue che interessa la Milza oppure è generato da perdite eccessive.

Sintomi generici da deficit dello Yin sono calore ai cinque fuochi (mani, piedi, viso), bocca e gola secchi, sudorazione notturna, polso fine, rapido, vuoto e debole. L’eccesso relativo di fuoco va a consumare i liquidi e compare un lungo solco mediano nella lingua.

Sintomi specifici da deficit dello Yin di Cuore sono agitazione, irritabilità, lingua con punta rossa e solco mediano che dal centro raggiunge la punta della lingua. Il deficit dello Yin dipende quindi da alterazioni congenite di origine renale, da patologie croniche debilitanti, da perdite di liquidi attraverso sudore, vomito, diarrea, poliuria. Mentre l’ansia e le preoccupazioni consumano lo Yin, la collera ha effetti più immediati e genera una contrazione dello Yin con conseguente liberazione dello Yang.

Scopo del terapeuta è quello di nutrire lo Yin e il sangue e calmare lo Shen col 15V, 14VC, 7C, 6MC, 4VC, 10SP.

Piccolo Intestino o Intestino Tenue

L’Intestino Tenue riceve il prodotto delle trasformazioni di cibi e bevande provenienti dallo stomaco ed ha il compito di separare il puro dal torbido: la frazione pura viene inviata alla Milza, quella torbida viene spinta in basso verso il Grosso Intestino. L’Intestino Tenue svolge un ruolo importante nel metabolismo dei liquidi; una parte dei liquidi impuri provenienti dallo Stomaco viene indirizzato verso Vescica e Rene, ove subisce una ulteriore trasformazione. Questo viscere è sensibile ai fattori alimentari, ma anche ai fattori psichici, considerata la sua relazione col Cuore. Quando questo meridiano è in deficit il paziente apparirà meno stabile, poco collegato a terra e particolarmente vulnerabile.

Sindrome da ostruzione del Qi dell’Intestino Tenue

Spasmi intestinali, ernie strozzate, torsioni del funicolo spermatico sono in relazione con tale sindrome caratterizzata anche da borborigmi, flatulenze, meteorismo; i dolori migliorano con l’emissione di gas.

Terapia: 6VC, 4VC, 29E, 39E, 3F.

Sindrome da deficit-freddo dell’Intestino Tenue

È legata alla assunzione di cibi freddi e crudi, bevande ghiacciate. Il paziente lamenta borborigmi, diarrea e dolore addominale e talora disturbi urinari. Tutti i sintomi sono alleviati dal calore.

Terapia: 6VC, 36E, 39E.

Il Maestro del Cuore, svolge funzioni complementari a quelle del Cuore

La traduzione letterale significa involucro del Cuore e questo spiega la traduzione occidentale, molto diffusa in Pericardio. In realtà le funzioni del Maestro del Cuore, paragonabile ad un primo ministro, sono molto più complesse rispetto ad una semplice funzione protettiva: questi ha il ruolo di proteggere l’imperatore, ovvero il Cuore, dalle aggressioni esterne e deve risolvere le problematiche quotidiane: solo le questioni importanti vengono riferite all’imperatore, che va pertanto interpellato solo quando il problema è importante.

il triplice riscaldatore,

coordina ogni metabolismo organico

Appartiene al movimento Fuoco e partecipa alla termoregolazione e al riscaldamento corporeo, regolando la trasformazione e la libera circolazione dei liquidi organici nell’organismo. Rappresenta la via delle acque e degli alimenti, governa il dinamismo dei liquidi. Il suo ideogramma è formato dal numero tre e da tre immagini: un focolaio, un forno, un arrosto. Il senso della combustione domina in questo viscere funzionale, non legato a un organo o a qualcosa di concreto, e questo testimonia l’importanza che i Cinesi attribuiscono alle funzioni piuttosto che alla struttura. Il Triplice Riscaldatore è caratterizzato da una particolare dislocazione anatomica: il riscaldatore superiore, quello medio e quello inferiore. Il Riscaldatore superiore occupa la gabbia toracica, dal cingolo scapolare al diaframma, ingloba e protegge i Polmoni e il Cuore; la tradizione lo raffigura come nebbia o vapore ed è in relazione con il Soffio che giunge dal cielo e viene assimilato tramite la respirazione; la sua funzione è quella di assimilare l’energia contenuta nell’aria attraverso l’azione dei Polmoni. Il Riscaldatore medio, delimitato in alto dal diaframma e in basso dalla linea ombelicale traversa ingloba e protegge la Milza e lo Stomaco; la tradizione lo raffigura come schiuma ed è in relazione con l’energia degli alimenti: prima la estrae dai nutrimenti introdotti nell’organismo, poi la trasforma in energia nutritiva e infine la trasporta a tutto l’organismo, portando così a termine i processi di assimilazione del cibo. Il Riscaldatore inferiore, delimitato in alto dall’ombelicale trasversa e in basso dal pube, custodisce i Reni che sono i depositari dell’energia ancestrale; raffigurato come palude, canale di drenaggio o cloaca è in relazione col Jing o essenza (il nostro patrimonio genetico) e sovrintende alla riproduzione e alla espulsione degli scarichi.

LOGGIA TERRA milza / pancreas / stomaco

Milza

Il senso della Milza ruota attorno al fatto di essere un elemento di centro: tutto ruota attorno a lei che costituisce il sostegno, il nutrimento, la terra. Come la terra accoglie il seme per nutrirlo e poi farlo crescere così la Milza sostiene e nutre il corpo.

Il suo colore è il giallo. Il paziente Milza ama vestirsi di giallo, digerisce meglio se assume cibi gialli e la sua tavola abbonda di piatti, bicchieri, tazze gialle.

È saggio, dal corpo grosso, il viso massiccio, i tratti del volto spessi e solidi, il ventre largo e piatto, il cammino ampio e sicuro; è altruista, non ama influenzare gli altri e non cerca potere o onori. In lui alberga lo Yi o riflessione o capacità di concentrarsi e ragionare sulle cose. Lo Yi rappresenta la nostra capacità di ragionare, studiare, concentrarsi e memorizzare; rappresenta l’equilibrio di tutto il sistema, il proposito, la decisione ponderata e matura, la razionalità. L’eccessiva attività mentale, le continue meditazioni accompagnate da pensieri ossessivi, ma soprattutto le preoccupazioni danneggiano lo Yi. L’individuo Milza in salute ogni atto che fa lo pensa prima e lo analizza nei suoi particolari; talora pensa così tanto che poi non passa all’azione. Sa quello che dice, il suo discorso è sempre ben strutturato e organizzato: le sue parole arrivano al cuore delle persone.

La Milza svolge un ruolo importante nella produzione del sangue in quanto estrae energia dagli alimenti: è deputata alla emopoiesi acquisita. Ha inoltre il compito di tenere insieme il sangue all’interno dei vasi, di reggere la carne e quindi la forma corporea; mantiene inoltre in sede gli organi: governa il tessuto connettivo all’interno del quale passano miliardi di informazioni in un secondo.

La pelle avvizzita è dovuta alle turbe trofiche del connettivo. Dalla cute si staccano molte pellicine che strappa con i denti o fa rimuovere dalle estetiste. Le orecchie sono piene di cerume. Le palpebre contraggono rapporti con la Milza: pertanto se la loggia terra è in difficoltà possono svilupparsi infiammazioni delle palpebre.

La Milza controlla le mutazioni a tutti i livelli, quindi le variazioni di elementi sociali e affettivi. La Milza è quella che cambia forma corporea nei diversi eventi della vita: per esempio la donna che si sposa e poi si ingrassa.

La Milza si manifesta nelle labbra e se in deficit compariranno turbe trofiche delle labbra. Controlla la saliva fluida e la bocca, intesa come luogo in cui viene immesso il cibo e come sede delle prime trasformazioni alimentari: è quindi responsabile della scialorrea, ma anche delle turbe del gusto e del trofismo labiale. La Milza apprezza i cinque sapori, in realtà allo stomaco non arrivano gli alimenti, ma i cinque sapori (Jing degli alimenti) e ognuno ha una destinazione propria: il dolce va alla Milza, il salato al Rene, l’acido al Fegato, il piccante al Polmone, l’amaro al Cuore. La voglia di un sapore esprime il difetto di quell’organo: chi ha un difetto di Milza ha voglia di dolce, come il paziente con deficit di Polmone mangia piccante. Il bambino ha voglia di dolce perché durante la gravidanza l’organo che non funzionava era la Milza e lo Stomaco. Anche il Polmone si è messo in moto solo dopo la nascita e questo spiega i disturbi intestinali e polmonari dei neonati.

Stomaco

Lo Stomaco è il ministro dei granai: la sua funzione è quella di ricevere dall’esterno. Se lo Stomaco è in difficoltà avremo un individuo privo di autostima, con carattere chiuso, incapace di digerire le contrarietà, non amante dei dolci, insofferente ai rumori, agli sforzi e privo di concentrazione; un’ora dopo i pasti lamenterà bruciore epigastrico e dopo mezzanotte insonnia; sarà stanco tutta la giornata. I temi della devalorizzazione ritorneranno sempre alla sua mente.

Sindrome da deficit di energia di Milza o vuoto di Qi di Milza

Un consumo elevato di cibi freddi e crudi, il mangiare in maniera disordinata, l’esposizione al clima umido (la Milza teme l’umidità), continue preoccupazioni o periodi prolungati di sforzi intellettuali rappresentano le cause scatenanti. Le patologie occidentali corrispondenti sono numerose: gastriti, ulcere, anemie, diarree infantili, coliti, epatiti croniche, cirrosi ecc. Ai sintomi generali di deficit del Qi (energia), ovvero stanchezza, aspetto emaciato, ricerca della solitudine, avversione al parlare, lingua pallida, polso vuoto, si associano sintomi specifici da interessamento della Milza: anoressia, dilatazione epigastrica, digestione laboriosa, dilatazione addominale postprandiale in quanto la Milza è incapace di fare salire l’energia con la forza adeguata. Le feci sono molli per accumulo nel Grosso intestino di umidità non trasformata. Gli alimenti non vengono digeriti per l’incapacità della Milza di operare una metabolizzazione completa: la Milza ha il compito di distribuire i liquidi nell’organismo e quindi di trasformare l’umidità. Nei casi più gravi il Qi (energia) di Stomaco va controcorrente e compaiono anoressia, nausea, vomito.

Lo stesso accumulo di sostanze alimentari nello stomaco implica un impedimento anche nei confronti della funzione del Polmone e questo spiega il sintomo “pienezza toracica”. L’umidità non metabolizzata si accumula causando pesantezza epigastrica e toracica, sensazione di chiuso alla testa ed edemi agli arti e all’addome.

Se l’energia della Milza è carente può insorgere anemia. Se il sangue non viene trattenuto da una energia adeguata possono comparire perdite ematiche con ulteriore anemizzazione: si tratta in genere di emorragie basse in relazione al fatto che la Milza in deficit non riesce a portare energia e sangue verso l’alto. L’astenia muscolare ai quattro arti, unita a sensazione di rilassamento è espressione del mancato trasporto del Qi (energia) di Milza verso le estremità, con conseguenze negative anche sulla resistenza al lavoro muscolare. Compaiono inoltre sensazione di discesa degli organi verso il basso, ptosi, prolassi, pollachiuria e incontinenza urinaria. Si tratta di individui che non amano parlare e lamentano astenia mentale, eccesso di pensieri e un quadro depressivo di tipo ossessivo. La lingua si presenta pallida, a volte di colorito normale, gonfia ai bordi, improntata, ovvero con impronte visibili dei denti, spesso con patina bianca. La sensazione di pesantezza muscolare compare in seguito all’accumulo di umidità nei muscoli. Terapia: 12VC, 20V, 21V, 25E, 6VC, 6Rt, 9Rt, 1Rt.

Sindrome da deficit di sangue di Milza

È caratterizzata da astenia grave, colorito giallastro (il colore della Milza), pelle secca e avvizzita a causa delle turbe trofiche del connettivo sottocutaneo e delle labbra, lingua pallida, secca con fissurazioni trasversali ai bordi (i bordi della lingua costituiscono la zona riflessa della Milza). Terapia: 20V, 36E, 6Rt, 10Rt.

Sindrome da deficit di Yin di Stomaco e Milza

È caratterizzata da gastralgia con bruciori per il prevalere del calore, senso di vuoto, pienezza e distensione postprandiale, anoressia oppure fame senza il desiderio di mangiare, nausea, vomito, rigurgiti. Lo Stomaco sano favorisce la discesa del Qi e consente la digestione degli alimenti, mentre la Milza governa la loro trasformazione e protegge i muscoli in quanto li nutre. Compaiono turbe dello Yi o della riflessione, ovvero rimuginare continuo unito ad agitazione, preoccupazioni continue e idee ossessive. La bocca è secca e di notte compare sete di liquidi tiepidi a piccoli sorsi; le ulcerazioni buccali si accompagnano a mucosa di colorito normale, emorragie gengivali, labbra secche, blefariti (le palpebre sono sotto il controllo del movimento Terra), oliguria, stipsi e feci secche. La lingua al centro, nella zona mediana corrispondente alla Milza, appare rossa o di colorito normale, ma con fissurazioni centrali o trasversali ai lati (la porzione mediana della lingua è sede della coppia Milza – Stomaco). Terapia: 12VC, 36E, 6RT.

LOGGIA METALLO polmone / grosso intestino

Polmone

La natura del metallo è di obbedire alla mano dell’operaio e cambiare forma, da cui la nozione di plasticità, purezza e solidità. L’uomo “metallo” ha un colorito chiaro, lineamenti ben disegnati, le ossa leggere, le spalle strette, la taglia piccola, il ventre piccolo; in lui domina il concetto di leggerezza. La mano dell’individuo metallo è lunga, presenta poche linee e un colore bianco, pallido, scolorito, diafano, talora violetto. Le unghie sono piuttosto eleganti, rosa perlato, rettangolari, strette e bombate; l’ultima falange può allargarsi a bacchetta di tamburo. Il movimento dell’autunno, la stagione della loggia Metallo, è di discesa, come quando le cose sono ancora in aria prima di scendere e il Polmone è uno dei pochi organi che galleggia. Il Polmone stesso corrisponde all’autunno, periodo in cui si raccoglie ciò che si è seminato e all’autunno della nostra vita, fra i 50 e i 65-70 anni: dopo l’estate dei 40-50 anni, la Milza è legata al periodo di fine estate, tutto ciò che si è seminato è giunto a maturazione: il successo professionale, la realizzazione in famiglia e la crescita dei figli.

La virtù del paziente Polmone è la chiarezza, la purezza, la capacità di introspezione; le sue qualità sono la fermezza ed il senso della realizzazione che corrisponde alla mietitura autunnale: quello che si è seminato in primavera si raccoglie in autunno, che diviene pertanto il momento del giudizio e di un eventuale castigo se il raccolto non è stato fecondo. L’individuo “Polmone“ è calmo, leale, sincero, solido, integro e contemporaneamente impetuoso, violento: infatti il metallo è calmo di natura, ma poi se si muove diventa violento. Il Polmone (Fei) secondo la MTC (Medicina Tradizionale Cinese) è il primo ministro, il cancelliere, il funzionario che riceve le direttive dal sovrano Cuore e si occupa delle connessioni ed istruzioni interne, delle pubbliche relazioni; ha quindi un incarico ben preciso.

Il Polmone conserva lo spirito Po. Per introdurre il concetto di Po dobbiamo pensare alla immagine classica dello spicchio nero della luna, debolmente percepibile quando brilla la falce, lo spicchio della luna crescente. È la nostra componente oscura e in ombra che determina l’azione e la reazione a livello istintivo: si tratta di una forza oscura e potente che contiene tutti i dati, le informazioni, i codici che consentono all’essere appena nato di vivere; è la realizzazione pratica di quella voglia di vivere contenuta nei Reni. L’istinto a respirare, a cercare il capezzolo, ad apprendere sono tutte funzioni del Po, che governa quindi tutti gli automatismi del corpo sia quelli della specie sia quelli acquisiti. Il Po possiamo definirlo come l’istinto, l’insieme degli automatismi della vita o come la memoria delle esperienze acquisite attraverso la ripetizione e la memorizzazione. In caso di carenza del Po insorgono paura, angoscia, difficoltà ad essere concreti, tendenza alla astrattezza, oltre a segni specifici di polmone: malattie della pelle, disturbi respiratori, emorroidi (l’ano è la porta del Po), magrezza. L’eccesso di Po invece scatena gelosia, collera e desiderio di uccidere. In particolare, le insoddisfazioni, le preoccupazioni, in pratica tutte le situazioni di tristezza vano a danneggiare il Polmone. Come a livello fisico il Polmone porta dentro il respiro, così il Po consente di portare dentro ed interiorizzare ciò che si è assimilato o appreso dall’esterno, nel senso che fa nostre le esperienze e fornisce nel contempo gli elementi base che condizionano il nostro agire. Come il respiro porta prima dentro ossigeno e poi fuori anidride carbonica, così il Polmone è l’organo (zang) più a contatto con l’esterno, ma anche con la profondità: il Polmone infatti prende l’energia dall’esterno per abbassarla ai Reni. Si stabilisce un dialogo stretto, un andirivieni continuo, tra Polmone e Rene, in cui il Rene costituisce l’origine della vita e il Polmone ne è l’organizzatore. Il Polmone ha il compito di ordinare i concetti contenuti nel Rene in una serie di comportamenti ripetitivi ed automatici che consentono di vivere e di sopravvivere. Per questo si dice che il Po è strettamente legato al Jing: il Jing è la sostanza vitale e lo spirito che porta il Jing si chiama Po. Il Jing è conservato nel Rene, afferra la vita e la tiene ben stretta. Il Po invece rappresenta un movimento oscuro e potente, una forza di vivere istintiva ed inconscia che alla fine realizza cose molto concrete. Il Rene è la sorgente di tutti i dualismi, ma l’organo che mette ordine, che riunisce tutti i dualismi è il Polmone; quest’ultimo d’altronde si presenta con due lobi che si riuniscono alla trachea e da ciò si può comprendere la nozione di ordine espresso da quest’organo. Il Polmone è un grande organizzatore, deputato a mettere ordine, a porre le cose al posto giusto, a purificarle: purificare, per i cinesi, non è altro che mettere le cose al posto giusto. Il Polmone dà ordine ad una serie di meccanismi ripetitivi, ritmici, che consentono la sopravvivenza, ma in questo ritmo simboleggiato dalla respirazione c’è anche un senso di prendere-dare. Attraverso il respiro è impossibile che l’uomo si isoli, si rinchiuda nel proprio io, nel senso che respiriamo anche l’aria del nostro nemico È il Polmone che in base alle esperienze passate, sia fisiche che psichiche, costruisce le basi per l’azione del presente; è il Polmone che mette ordine dalla periferia più lontana dell’organismo fino alla superficie; quando però non è più efficiente, il disordine e il caos prendono il sopravvento. Si può notare in questi individui una particolare sensibilità alle ingiustizie.

Il Polmone è legato al mondo delle forme e della manifestazione, poiché rappresenta la vitalità: il Polmone governa l’energia; possiamo chiamarlo il maestro del QI (energia) e svolge un ruolo fondamentale nella gestione della energia di tutto l’organismo: è il Cuore che porta il sangue alla periferia, ma è l’energia del Polmone che lo spinge. Contrae un rapporto stretto col tessuto cutaneo: le energie patogene esterne, quando attaccano l’organismo, incontrano una energia difensiva, la Wei Qi, come loro primo ostacolo della cute; se poi questa barriera viene superata, le Xie Qi (energie cosmopatogene) penetrano all’interno del corpo andando a colpire prima di tutto il Polmone, che assume un ruolo primario nella difesa dalle aggressioni esterne; la moderna immunologia sta evidenziando l’azione immunitaria del Polmone. Il Polmone ha un altro compito delicatissimo da svolgere: deve mantenere e migliorare tutti quei meccanismi ritmici che mantengono la vita; deve inoltre portare fino alla cute, la periferia del corpo, tutte le informazioni di cui dispone. Il Polmone ha il compito di incanalare, rinfrescare, purificare e ordinare i messaggi provenienti dal Rene al fine di consentire uno svolgimento regolare della vita. Quando non lo fa, queste informazioni si accumulano nel Polmone e generano un fuoco che determina bruciore retrosternale, tosse con catarro giallo, e striato di sangue, dolore forte alla gola, sete di acqua fresca: si tratta dei cosiddetti segni di calore al Polmone.

L’anuria per i cinesi dipende dal Polmone ovvero è conseguenza della alterazione della sua funzione di abbassamento dei liquidi. Sia la Milza che il Rene vaporizzano i liquidi per farli salire al Polmone, il quale a sua volta li abbassa fino alla Vescica e al Rene. Quindi i liquidi entrano nello Stomaco, la parte raffinata è trasmessa in alto verso la Milza, che a sua volta la manda in alto ai Polmoni i quali, avendo la funzione di regolare i passaggi dell’acqua, la rimandano in basso in Vescica. Per questo si dice che il Polmone è la sorgente superiore delle acque mentre il Rene è l’inferiore. Il Polmone regola la distribuzione dei liquidi: un alterato controllo dei liquidi può generare pollachiuria, enuresi e minzione imperiosa. Quando invece i liquidi non vengono diffusi né inviati al Rene, ristagnano nel Polmone e si trasformano in catarri (tan) che possono ostruire gli orifizi esterni.

Il Polmone controlla la pelle e si manifesta ai capelli. Ad un livello più energetico e pratico il Polmone si incarica di nutrire, umidificare e riscaldare la pelle, ma anche i capelli e i peli: si comporta con questi annessi cutanei proprio come la rugiada. La pelle stessa che stabilisce relazioni e contatti con l’esterno è associata al Polmone. È interessante notare come nelle lingue antiche la parola per indicare respiro e anima sia simile. In India una persona che ha raggiunto la perfezione viene chiamato Mahatma, che significa grande anima, ma anche grande respiro. Possiamo così comprendere il nesso che lega simbolicamente il Polmone al naso, che costituisce l’orifizio esterno, la via di uscita del Polmone. Se i Polmoni sono in armonia il naso può percepire gli odori, il naso è aperto, la respirazione è facile e l’olfatto è normale. Se il Qi (energia) del Polmone è debole il naso è bloccato e compaiono rinite, corizza e perdita del senso dell’olfatto. Se è presente calore nel Polmone può insorgere sanguinamento dal naso e perdita del senso dell’olfatto, mentre l’ala del naso inizia a vibrare rapidamente, come nella polmonite. Quindi possiamo dire che il Polmone si apre nel naso, l’energia del Polmone si manifesta nella voce, il Polmone sorveglia l’espirazione, mentre il Rene controlla l’inspirazione. Il Polmone inoltre protegge la pelle e le mucose respiratorie. Nella lingua la zona fra la punta e il centro, ovvero il terzo anteriore, corrisponde al Polmone. Per quanto riguarda l’occhio è la sclera che ha relazioni energetiche col Polmone.

I sogni sono legati alla loggia Metallo: quando i Polmoni sono in pieno si sogna di piangere e situazioni di preoccupazione e paura invadono la quiete notturna; quando invece i Polmoni sono in vuoto si sognano oggetti bianchi, si sogna di volare, di vedere oggetti strani, in particolare d’oro e di metallo. Se il sogno avviene in autunno si sognano battaglie e guerre.

Vuoto di Qi (energia) del Polmone

Può essere dovuto a problemi ereditari o ad attacchi di Vento-Freddo o Vento-Calore non curato in modo adeguato e si manifesta con: dispnea, senso di affanno, in persone che si aggravano dopo un minimo sforzo e hanno subito il fiatone, tosse, non molto sonora perché è una tosse da vuoto; l’espettorazione di catarro chiaro e fluido generalmente è seguita da senso di sollievo: si ha una mancata discesa verso il Rene dei liquidi, che quindi si accumulano nel Polmone. La voce è debole e compare avversione a parlare; la sudorazione spontanea e diurna è dovuta ad una insufficienza della Wei Qi (energia difensiva) che regola l’apertura e la chiusura dei pori. Il paziente con deficit di energia di Polmone non sopporta il freddo, sempre per insufficienza della Wei Qi (energia difensiva), che ha il compito di scaldare la pelle e i muscoli; la carnagione è bianca e brillante, la lingua pallida, flaccida, il polso vuoto. Terapia: 13BL, 17CV, 5LU, 2LU.

Vuoto di Yin di Polmone

La sindrome può derivare da un vuoto di Qi (energia) del Polmone protrattosi per lungo tempo o ad un vuoto di Yin del Rene e dello Stomaco. Una dieta irregolare o il lavorare in modo eccessivo per molto tempo possono causare o aggravare un vuoto di Yin del Polmone. Compaiono bocca e gola secca, tosse secca con espettorazione di catarro denso e poco abbondante, prurito alla gola e voce rauca: si tratta di segni di secchezza da vuoto di liquidi. Occorre ricaricare i liquidi del Polmone con 6SP, 10P, 17Sp, 9P, 6P, 43V.

Sindrome da pienezza del Polmone

Il Vento-Calore lede i liquidi, genera secchezza e determina tosse cronica, con espettorato abbondante e bianco, oppressione al petto, dovuta al catarro che ostruisce il torace, carnagione bianca, nausea che si aggrava dopo i pasti, con l’alcool e con i grassi. Il paziente non ama sdraiarsi, perché questa posizione peggiora l’ostruzione del torace. Se il calore arriva al polmone brucia i liquidi e determina sete con arrossamento della gola, faringodinia e tonsille gonfie perché la gola è la porta del Polmone

Terapia: 7LU, 12CV, 40SP, 20SP.

Grosso Intestino

Il Grosso Intestino riceve i residui dei cibi digeriti e assimilati dall’Intestino Tenue, riassorbe la quota di fluidi presenti nelle sostanze alimentari e consente l’eliminazione delle feci. Lo stretto legame col Polmone nell’ambito del movimento Metallo spiega perché molti disturbi intestinali sono in realtà di origine polmonare. Per esempio molte stipsi, specie nell’anziano, sono determinate da una incapacità del Polmone a inattivare la peristalsi intestinale. I pazienti Grosso Intestino, quindi, con deficit energetico di questo viscere, appaiono logorroici e prolissi, non coordinati, lamentano alvo alterno con dolori addominali e intolleranza al latte. I punti 11Li e 4 Li sono in genere dolenti.

LOGGIA ACQUA rene / vescica urinaria

Rene

Il Rene, situato nella regione lombare detta “palazzo dei reni”, stabilisce rapporti con la vescica urinaria.

Il Rene custodisce l’essenza (Jing) e governa lo sviluppo e la riproduzione

L’essenza o Jing innato viene ereditato dai genitori, quello acquisito viene assorbito e trasformato ad opera di Milza e Stomaco a partire dalla essenza degli alimenti. Dal Jing o essenza origina il Qi (energia) del Rene che è totalmente responsabile della funzione riproduttiva e dello sviluppo corporeo. Durante l’infanzia il Qi del Rene si sviluppa gradualmente mentre nel vecchio declina. Il Jing innato deriva dalla fusione del Jing paterno con quello materno e quindi un deficit dei genitori si trasmette ai figli; poiché l’essenza o Jing tende a diminuire nel corso degli anni il concepimento in età avanzata può determinare una debolezza costituzionale del concepito. Il Rene governa tutti gli Yin e tutti gli Yang dell’organismo e in particolare il metabolismo idrico. Quando l’attività del Qi (energia) del Rene è normale sarà normale anche la funzione di “apertura e chiusura”, ovvero la regolazione dei processi di eliminazione e riassorbimento dei liquidi. L’acqua viene ricevuta dallo Stomaco e poi trasmessa ad opera della Milza al Polmone che la diffonde, la disperde e la fa scendere. Una parte dei fluidi raggiunge il Rene ove avviene un ulteriore processo di purificazione: i liquidi puri vengono spinti in alto verso il Polmone che poi li distribuisce agli organi e tessuti corporei; i liquidi torbidi giungono alla Vescica per essere poi espulsi. Il Polmone è chiamato il governatore del Qi, il Rene la sua via. Quindi una buona capacità respiratoria dipende non solo dalla funzione discendente determinata dalla attività del Polmone, ma anche dalla capacità del Rene di ricevere il Qi (energia) inviato verso il basso.

Il Rene governa le ossa e il loro contenuto, in particolare si manifesta alle ginocchia. Produce i midolli, si manifesta nei capelli e protegge i denti

Il tessuto osseo è la struttura più densa del corpo umano e ciò spiega la ragione per cui il movimento Acqua regge la solidità. Il Rene immagazzina l’essenza (Jing), che produce a sua volta i midolli i quali, racchiusi nelle cavità ossee, garantiscono la nutrizione, lo sviluppo e la crescita dell’osso stesso: se il Rene è in crisi le ossa saranno malnutrite e quindi deboli. Anche i denti sono strettamente collegati al tessuto osseo per cui una loro debolezza deve far pensare ad un deficit dell’essenza renale; la stessa vitalità dei capelli dipende dal Rene. I midolli per la MTC sono distinti in due gruppi: midollo osseo e midollo spinale, mentre il cervello risulta il mare dei midolli. Quindi essenza (Jing) e sangue sono strettamente correlati: se il Jing è sufficiente, il sangue è florido. La regione posteriore della lingua corrisponde al Rene, il quale controlla anche la saliva densa; quando quest’ultima viene consumata dal calore compaiono secchezza in gola, specie di notte, e faringite, mentre in caso contrario, ovvero in presenza di un deficit di Yang, compare scialorrea.

Il Rene si apre nell’orecchio

La funzione uditiva dipende dall’essenza del Rene e anche l’orecchio, come organo di senso, dipende dal Rene. Quando l’essenza renale è sufficiente l’orecchio è ben nutrito e l’udito è buono; se è deficitaria compariranno sintomi come ipoacusia ed acufeni.

Il Rene controlla gli orifizi dal basso (uretra e ano)

Il Rene regola l’apertura e la chiusura di questi orifizi, ovvero l’eliminazione del torbido e la ritenzione del puro e pertanto un deficit di Qi (energia) del Rene può condurre a fenomeni di incontinenza sia urinaria che fecale. All’uretra è anche collegata la funzione riproduttiva, per cui un deficit del Qi renale può dare luogo a spermatorrea, disturbi dell’eiaculazione e impotenza. È importante ricordare che le funzioni del Rene sono strettamente collegate alla energia ancestrale: tale energia viene in parte fornita al momento del concepimento e nel corso della vita è destinata a diminuire costantemente: può essere conservata, mantenuta, protetta, ma non incrementata. Per tali motivi la patologia del Rene sarà caratterizzata da sindromi da deficit e mai da quadri da eccesso.

Il Rene è sede dello Zhi o volontà e in caso di deficit compare abulia

Lo Zhi, ospitato dal Rene, rappresenta la capacità volitiva, le potenzialità, la capacità di agire, di realizzare, o portare a termine i progetti messi in cantiere. Equivale alla forza profonda e più vera di ogni essere ad una sorta di volere vivere; costituisce quindi la vera solidità fisica e psichica dell’individuo. Una turba dello Zhi nel vecchio equivale alla perdita della voglia di vivere. Le circostanze che generano paura e angoscia bloccano la volontà e concentrano il Qi, cioè l’energia, in basso e quindi danneggiano lo Zhi.

Sindrome da deficit di Rene Yin

Si instaura un deficit dell’acqua con eccesso di fuoco e i segni di calore saranno tanto più intensi quanto più grave è il deficit dell’acqua. Compaiono calore ai cinque fuochi (palmo delle mani, pianta dei piedi e torace), febbre vespertina, pomelli rossi, eruzioni cutanee da eccesso di calore, sete, senso di secchezza alle fauci e alla gola, sudorazione notturna, oliguria, urine cariche, stipsi. L’eccesso di calore determina un iperconsumo ed essiccamento dei liquidi; ansia, amnesie, disturbi psichici si possono inquadrare come manifestazioni da eccesso di calore che disturba lo Shen (mente). La lingua è rossa con fenditure, la patina è assente o scarsa e asciutta. Compaiono inoltre cefalee, turbe visive, vertigini, capogiri, insonnia, agitazione, palpitazioni.

Terapia: 23V, 52V, 25VB, 4VC, 3Rn, 7Rn.

Sindrome da deficit di Rene Yang

Numerose patologie possono condurre ad un deficit di Yang: strapazzi fisici, psichici e sessuali, aggravati dalla esposizione prolungata al freddo e all’umidità, patologie croniche e in età avanzata. Tale sindrome è caratterizzata da colorito pallido, arti ed estremità fredde, stanchezza fisica e mentale, voce debole, pallore al viso, diarrea mattutina, poliuria con urine chiare o stipsi con oliguria, impotenza, eiaculazione precoce, sterilità, irregolarità mestruali. La lingua appare pallida, gonfia e umida con patina bianca. Tali individui tenderanno ad un invecchiamento precoce. Se il deficit diventa grave si ripercuote anche sugli altri organi deputati al metabolismo dei fluidi, ovvero Milza e Polmoni e si entra nella sindrome da stravaso di acqua: questa è caratterizzata da edemi agli arti inferiori, oliguria con urine pallide, palpitazioni cardiache, tosse produttiva con escreato abbondante e dispnea da sforzo anche lieve, diarrea acquosa, lingua pallida gonfia con induito bianco, polso profondo, debole e lento. L’acqua non adeguatamente mobilizzata esce dal comparto vasale e cellulare per invadere il settore interstiziale. La tosse, la dispnea e l’asma sono espressione del fatto che il Rene non riesce a captare il Qi (energia) respiratorio inviato dal polmone. Il Rene governa ossa e midolli: un deficit di tale funzione spiega la lombalgia con senso di freddo e le malattie neuroendocrine tipo morbo di Addison, ipotiroidismo e ipopituitarismo. Il Rene si apre nell’orecchio e questo spiega la comparsa di otiti, ipoacusia, acufeni e vertigini.

Terapia: bisogna riscaldare e rinforzare la sorgente del fuoco con 4VG, 23V, 2Rn, 36St, 9Sp e 6Sp.

Sindrome da deficit del Qi di Rene

Si tratta di un aspetto particolare del deficit di Rene-Yang e consiste nella incapacità del Rene di svolgere la normale funzione di controllo degli orifizi dal basso, ovvero la fuoriuscita delle urine e del liquido seminale. Nelle persone anziane è riconducibile all’esaurimento dell’energia renale, mentre quando colpisce persone in età fertile è correlato ad attività sessuale eccessiva o a troppe gravidanze. Nei bambini va messa in relazione a deficit congeniti o ad un mancato e ritardato consolidamento del Qi renale. È caratterizzata da impotenza, sterilità, emissioni sessuali notturne non accompagnate da sogni erotici, enuresi infantile, pollachiuria, nicturia, gocciolamento dopo il mitto, debolezza, dolenzia lombare, leucorrea, minaccia d’aborto, prolasso vaginale uterino, lingua pallida e polso debole. Occorre consolidare il Qi del Rene pungendo il 4VG, 4VC, 23V, 52V, 20VG.

Sindrome da deficit del Jing (essenza) di Rene

Il Jing (essenza) del Rene ha il compito di assicurare la crescita, lo sviluppo e la funzione riproduttiva. L’eziologia di tale sindrome è senza dubbio ereditaria e spesso correlata ad un deficit del Jing dei genitori; gli strapazzi fisici e psichici possono aggravare la malattia. Corrisponde a patologie ereditarie tipo sindrome di Turner, sindrome di Kninefelter, ermafroditismi, disendocrinopatie, come l’ipotiroidismo e l’ipocorticosurrenalismo, a ritardi dello sviluppo psicofisico, sterilità e invecchiamento precoce. Si presenta con vertigini, acufeni, debolezza della regione lombare, rarefazione dei capelli, caduta precoce dei denti, deficit della funzione riproduttiva; nei bambini compaiono ritardo della crescita e dello sviluppo psicofisico, immaturità sessuale, debolezza ossea, rachitismo, ritardata chiusura delle fontanelle. L’adulto invece presenta senilità precoce, impaccio nei movimenti, astenia, sterilità, deficit mnesici.

Occorre quindi tonificare lo Jing con: 23V, 3RN, 4VC, 6VC, 4VG.

Vescica Urinaria

La sua principale funzione consiste nella raccolta temporanea dell’urina.

Sindrome da umidità-calore nella Vescica Urinaria

Quando l’umidità in eccesso tende a ristagnare si formano dei catarri (tan): se si aggiunge l’azione del calore i catarri si condensano e si formano i calcoli urinari, ma compariranno anche urine dense, pollachiuria, disuria, sete, polso rapido, lingua rossa, con induito giallognolo. Per questi quadri, in Occidente chiamati col nome di cistiti, prostatiti, calcolosi urinarie, si consiglia: 23V, 28V, 3VC, 6Rt, 9Rt.

LOGGIA LEGNO fegato / vescica biliare

Fegato

Il Fegato regola il libero fluire del Qi (energia) ed è questa la sua funzione più importante; i cinesi amano ripetere che il Fegato ama la libertà. Semplificando si può dire che la Milza (Pi) regola la formazione, ovvero la quantità del Qi postnatale, il Polmone (Fei) e il Cuore (Xin) sono responsabili del movimento e della propulsione del Qi lungo il corpo, il Fegato (Gan) regola e controlla il divenire di questo movimento. Il Fegato non è coinvolto direttamente nelle malattie da deficit del Qi; esso regola il fluire del Qi, ovvero lo scorrimento fluido e senza ostacoli delle sostanze lungo il corpo, quindi anche lo svolgersi armonico e regolare di tutte le funzioni organiche. Tutto ciò che è dinamismo può venire identificato col movimento Legno e tutto quello che tende a bloccare tale dinamismo esercita una azione contraria a questo impulso scatenato dal Fegato.

L’attività psicoemotiva oltre che al Cuore è correlata al Fegato e solo quando la funzione del Fegato nel regolare la libera circolazione del Qi è adeguata, l’energia e il sangue possono fluire in modo armonioso e la mente è sana, ben nutrita e supportata. Il Fegato non controlla solo l’armonioso svolgimento delle funzioni dell’organismo, ma anche i rapporti tra l’individuo e l’ambiente. Quando il Fegato è in deficit compaiono sintomi di tipo depressivo, mentre se il Qi del Fegato è iperattivo ci troveremo di fronte ad irritabilità ed insonnia; ne consegue che quando lo scorrere del Qi e delle emozioni è ostruito, l’individuo manifesta reazioni inadeguate, eccessive agli stimoli ambientali e diviene incapace di progettare e prendere decisioni proprie. In MTC il Fegato alloggia lo Hun che possiamo tentare di tradurre in coraggio o decisione: lo Hun è generato dallo Zhi (volontà) del Rene e permette alla volontà stessa di manifestarsi all’esterno, in armonia col movimento di esteriorizzazione proprio del Legno. Lo Hun rappresenta quindi la dinamizzazione, l’estrinsecazione, l’espansività, la creatività, l’ideazione, la capacità di espressione, la reattività all’ambiente circostante. Lo stato di tensione continua e di risentimento prolungato indotto per esempio dalle frustrazioni quotidiane porta a quella condizione di repressione, definita collera, che consiste in un blocco dello Hun.

Il Fegato immagazzina il sangue

Viene infatti definito il magazzino del sangue in quanto regola la volemia. La massa di sangue circolante nel corpo varia a seconda del fabbisogno: i cinesi dicono che il sangue circola nei vasi durante l’attività fisica di giorno, cioè viene immesso in circolo dal Fegato con conseguente aumento della volemia; durante il riposo e nel sonno il volume di sangue richiesto si riduce e parte del sangue rimane nel Fegato. In particolare, è il Fegato che invia il sangue e le energie difensive (Weiqi) nelle aree del corpo colpite da energie perverse, ovvero nelle zone colpite da flogosi. Il Fegato riceve dal Rene la Weiqi o energia difensiva e dopo averla incamerata la distribuisce nella maniera giusta a seconda delle necessità. Il Fegato viene anche chiamato il generale che coordina le difese del corpo perché il sangue circola intimamente connesso alla energia e quindi anche alla energia difensiva (Weiqi); non a caso nel suo ideogramma contiene il simbolo dello scudo e la stessa medicina occidentale riconosce al Fegato un ruolo importante nel sistema immunitario; per esempio in una area iperemica colpita da un processo infiammatorio il Fegato invia il sangue e la energia difensiva allo scopo di presidiare e difendere l’area aggredita.

Il Fegato controlla i tendini e si manifesta nelle unghie

I tendini sono tessuti che legano i muscoli alle ossa e determinano i movimenti degli arti. Finché il Fegato col suo sangue alimenta bene i tendini, questi svolgono il loro lavoro secondo le regole; quando il Fegato è in difficoltà i tendini non vengono più nutriti adeguatamente e compaiono fenomeni di lassità articolare. I tendini possono essere anche invasi dalla liberazione di calore patogeno dal Fegato e in tal caso insorgono contratture, opistotono, convulsioni.

Il Fegato si manifesta nelle unghie

Se il sangue del Fegato è carente le unghie divengono fragili e sottili.

Il Fegato si apre negli occhi

È l’organo più importante nel nutrire gli occhi e tutte le patologie di pertinenza oftalmologica si possono ricondurre a disarmonie del Fegato. La vista è uno dei sensi che più ci permette di rapportarci con l’ambiente esterno. Il movimento Legno segna il passaggio dalla oscurità (Acqua) alla luce (Fuoco) e questo rende ancora più chiara l’analogia con la vista.

I bordi linguali, zone di competenza del Fegato, possono diventare pallidi in caso di deficit di Fegato, ma il colore può virare verso il violaceo quando è alterato il rapporto energia-sangue (Qi-Xue).

I fattori predisponenti o scatenanti le sindromi del Fegato sono costituiti dal vento, dai comportamenti alimentari impropri e da cause psichiche. Il vento è l’energia esogena che ha maggior tropismo nei confronti del Fegato. Il vento in condizioni normali stimola l’attività funzionale del Fegato; quando agisce come energia cosmopatogena aggredisce preferenzialmente il Polmone che regge la pelle.

Una alimentazione carenziale impedisce alla Milza di produrre il sangue e determina la sindrome da carenza del sangue di fegato. Una alimentazione eccessiva può condurre al deficit di Qi di Milza con conseguente ristagno di umidità e ostacolo al libero fluire del Qi: tutto ciò si riflette sulle funzioni energetiche del Fegato. Una alimentazione qualitativamente scorretta, troppo ricca in grassi, dolci e spezie surriscalda il Fegato e può determinare il quadro clinico della liberazione del fuoco del Fegato oppure può provocare stasi di umidità-calore al Fegato e Vescica Biliare.

Sono i disturbi della mente le cause che più frequentemente danneggiano il Fegato: in particolare, collera e frustrazioni legati a problemi familiari o sentimentali.

Sindrome da deficit di sangue di Fegato

Alla base del deficit di sangue di Fegato sta una difettosa produzione o una perdita eccessiva di sangue. La difettosa produzione di sangue è riconducibile ad una disarmonia della Milza; la scarsa attività emopoietica della Milza può essere primitiva, ovvero correlata ad una carenza energetica della Milza, oppure secondaria ad una carenza di nutrizione. Le perdite di sangue possono essere occulte, ma anche conseguenti ad emorragie importanti, tipo ematemesi o melena. Il sangue insufficiente non è in grado di nutrire le labbra e le unghie e questo spiega il colorito pallido-giallastro del viso, il pallore delle labbra, la fragilità delle unghie, l’offuscamento della vista e la secchezza degli occhi; è nota la relazione fra Fegato e occhi. Le vertigini, derivanti da una cattiva nutrizione del cervello, possono diventare particolarmente gravi se il sangue del Fegato (sangue Yin) non riesce più a trattenere lo Yang ed il vento, i quali, per natura, tendono a salire verso l’alto. L’astenia ed il cattivo trofismo delle masse muscolari, tipico delle anemie, si aggrava con la comparsa di alterazioni della contrattilità: tremori, spasmi, contratture muscolari, crampi. Il meridiano del Fegato interviene nel determinare la normalità delle cosiddette regole o ciclo mestruale: allorché il deficit di sangue viene ad alterare tale funzione, compaiono amenorrea ed algomenorrea. Occorre pertanto nutrire il sangue e tonificare il Fegato col 4VC, 3F, 8F, 6Sp, 10Sp.

Sindrome da stasi del Qi di Fegato

Si tratta di un quadro clinico che fa seguito ad uno stress psicofisico continuo. Si tratta di una alterazione della circolazione del Qi (energia) che porta ad una sintomatologia multiforme caratterizzata da dismenorrea, disturbi ginecologici, tensione mammaria, eruttazioni, rigurgiti, distensione addominale, diarrea, singhiozzo e ipocondralgie; compaiono inoltre oppressione toracica e sospiri. Il meridiano del Fegato contrae rapporti con la gola e questo spiega l’ansia faringea, la difficoltà della deglutizione e la sensazione di nodo in gola. La strategia terapeutica consiste nel rimuovere la stasi e far circolare il Qi (energia) di Fegato: 2F, 3F, 6MC, 18VC, 13F, 12VC, 36E.

Sindrome da eccesso di Yang di Fegato

Si tratta di una sindrome di eccesso relativo in quanto anche se il quadro clinico è caratterizzato da sintomi da pienezza, in realtà si fonda su di una situazione di vuoto o deficit. Tali pazienti lamentano frequenti lombalgie con vertigini, ipoacusia, gola e bocca secchi, oliguria con urine cariche, stipsi cioè manifestazioni da deficit di Yin di Rene; il concomitante deficit di sangue si manifesta con pallore, disturbi mestruali, contratture e spasmi muscolari. La liberazione dello Yang comporta una sintomatologia a sfondo psichico, dominata da ira e collera; quest’ultima a sua volta determina una ulteriore compromissione dello Yin di Fegato, aumentando le conseguenze negative da liberazione dello Yang. L’eccesso di Yang tende a salire verso l’alto e genera disturbi della vista, fotofobia, vertigini, acufeni, ipoacusia. È presente una cefalea oftalmica, con fotofobia e irradiazione al vertice, preceduta da sensazione di corpo estraneo o di granelli di sabbia sottopalpebrali. La lingua rossa particolarmente ai bordi, ovvero nell’area del Fegato e della Vescica Biliare, può presentare una sfumatura pallida per l’associato deficit di sangue.

Occorre tonificare lo Yin e sottomettere lo Yang con 3F, 8F, 5TR, 43VB, 4VC, 3Rn, 6Sp, 20VB e 20VG.

Sindrome da liberazione del fuoco del Fegato

Rappresenta quasi costantemente una evoluzione peggiorativa della stasi del Qi di Fegato. Le cause psichiche sono il fattore determinante, soprattutto quando la collera e le frustrazioni durano da lungo tempo e non è possibile rimuovere le cause di fondo. Anche le cause alimentari come l’eccesso di alcolici, i cibi piccanti e caldi danneggiano il Fegato. La sindrome è caratterizzata da sintomi di pienezza-calore a tutti i livelli e la loro vera caratteristica è la comparsa improvvisa. La stasi del Qi di Fegato, determinando un ristagno di energia, provoca anche una sua compressione che porterà alla formazione di calore; questo calore-fuoco in eccesso a un certo punto esplode provocando l’improvvisa comparsa dei sintomi. Molti dei sintomi descritti riconoscono la stessa genesi della sindrome da eccesso di Yang di Fegato, ma si distinguono per l’insorgenza improvvisa. Il fuoco del Fegato genera il sapore amaro che sale e viene percepito in bocca: si tratta di una sensazione forte e avvertita durante tutto il giorno. Il surriscaldamento determina un iperconsumo di liquidi con conseguente sete, patina linguale secca e gialla, stipsi con feci secche, urine concentrate, scarse e gialle. Se il fuoco invade il sangue si verificano fenomeni di stravaso, cioè il fuoco fa sbagliare strada al sangue e compaiono emorragie soprattutto alla estremità cefalica ovvero epistassi, ematemesi, emoftoe. Le patologie occidentali correlate a tale quadro sono: l’ipertensione, le menometrorragie, le congiuntiviti acute, il glaucoma, la sindrome di Meniere e le emorragie gastrointestinali.

Occorre calmare il fuoco di Fegato e purificare il fuoco stimolando questi punti: 2F, 3F, 20VB, 20VG, 9PC.

Sindrome da agitazione del vento di Fegato da deficit di sangue

In tale sindrome abbiamo: intorpidimento degli arti, tremori, tics, scosse muscolari, specie al capo, lingua pallida e deviata. Le patologie occidentali correlate sono: tics, spasmi muscolari al volto, tremori. Terapia: 3F, 8F, 20VB, 20VG, 16VG, 3RN, 6SP.

Sindrome da agitazione del vento da liberazione dello Yang

È caratterizzata da vertigini, perdita improvvisa di coscienza, convulsioni, paralisi del facciale con deviazione della bocca, degli occhi, emiplegia, disartria o afasia, lingua rossa, secca, abrasa e deviata, polso superficiale e teso. Il fattore scatenante, in genere, è uno stimolo emotivo acuto ed improvviso come un attacco di collera. Il vento esprime i suoi effetti a livello soprattutto della testa, ostruendo gli orifizi e determinando la perdita di coscienza e la sintomatologia neurologica. Si consiglia: 3F, 8F, 3RN, 6RT, 18V, 4VC, 20VB, 16VG.

Vescica Biliare

Questo viscere svolge principalmente due compiti: immagazzina ed elimina la bile e inoltre controlla tutto il sistema decisionale. Come il Fegato cerca di pianificare i progetti, così la Vescica Biliare regola il giudizio e la decisione; nel paziente Vescica Biliare compare un senso di frustrazione e di apprensione a causa dell’incapacità di giudicare e di prendere decisioni. È un soggetto che non si propone, non ha spirito di iniziativa, manca del coraggio necessario per intraprendere una attività nuova. In pratica non riesce a scegliere razionalmente la soluzione migliore tra le varie possibilità. Distinguiamo una sindrome da eccesso e una da difetto.

Sindrome da calore-umidità della Vescica Biliare (sindrome da eccesso)

Si tratta praticamente del quadro della calcolosi della colecisti, comprese le sue complicanze. L’umidità addensa la bile e la conseguente stasi biliare è responsabile dei dolori e del senso di distensione all’ipocondrio destro che si irradiano al dorso e si ripercuotono allo stomaco generando nausea e vomito. La stasi di energia (Qi), genera calore che agendo su una bile già concentrata facilita la formazione dei calcoli; il calore inoltre sviluppa iperpiressia, bocca amara, sete, oliguria con urine cariche. Il paziente ha sete, ma non desidera bere, in quanto all’azione essiccante del calore si uniscono gli effetti della umidità. Si tratta in genere di pazienti frustrati, collerici, facili al risentimento, che abusano di alcool, ma anche di cibi grassi e speziati; spesso vivono in luoghi caldi e umidi. Terapia: 14F, 24VB, 34VB, 11GI, 6Tr.

Sindrome da deficit del Qi della Vescica Biliare

Quando l’energia della Vescica Biliare è deficitaria compaiono disturbi prevalentemente psichici, ovvero eccessivo allarmismo, incapacità ad assumere iniziative nuove, mancanza di coraggio nell’affrontare le questioni, continui sospiri. Il meridiano della Vescica Biliare contrae inoltre stretti rapporti con occhi ed orecchio e questo spiega le vertigini, i capogiri e l’annebbiamento della vista. Occorre tonificare l’energia della Vescica Biliare con: 34VB, 24VB, 19V, 40VB.

Ai tipici meridiani principali se ne contrappongono due: il vaso concezione e il vaso governatore chiamati “curiosi” per le loro peculiarità: in particolare, non entrano in contatto con i visceri e gli organi.

Vaso concezione (Renmai)

Il nome di questo meridiano indica responsabilità, presa in carico. Attraversa la linea mediana anteriore ed è considerato il muro maestro del corpo umano. Amministra la nostra capacità di affrontare la vita e di assumerci le responsabilità. Gli individui con Vaso Concezione debole tendono ad evitare la responsabilità, ad appoggiarsi agli altri, a risucchiare ed assorbire i sentimenti e le energie altrui. Sul piano fisico sono colpiti da turbe mestruali, infertilità, disturbi digestivi e respiratori (asma e dispnea). Sono depressi, tristi, preoccupati, tendenti alla melanconia. Presentano molti disturbi dello Yin poiché questo meridiano è la ricapitolazione di tutto lo Yin del corpo: facilmente fanno ernie anche al minimo sforzo, hanno osteoporosi precoce e presentano dolori lombari fulminanti dopo un minimo sforzo.

Vaso governatore (Dumai)

È il meridiano che sorveglia, controlla, governa. Attraversa la linea mediana posteriore e quindi stabilisce relazioni principalmente col rachide e col collo: simboleggia la volontà dell’uomo, la sua capacità o riserva d’autonomia, la volontà e il libero arbitrio. È il depositario delle attitudini e delle potenzialità d’ogni essere umano, della forza di agire, di realizzare e conoscere. Ricapitola lo Yang e, se in deficit, tutto lo Yang appare in vuoto. Gli individui con Vaso Governatore debole appaiono privi di iniziative e di senso critico, passivi, poco volitivi: non sanno dire di no e non sono in grado di affrontare situazioni nuove. Soffrono di dolori rachidei diffusi, turbe psichiche, con incurvamento progresso della spina dorsale. Potremmo dire in senso metaforico che “non hanno spina dorsale”; in pratica sono tranquillizzati solo dalla routine.

Malattie reumatiche

Vengono chiamate dai cinesi Bi, che significa ostruzione, e quindi spesso sono state tradotte col termine di sindromi ostruttive. Le cosiddette sindromi Bi sono determinate esclusivamente dall’invasione di fattori cosmopatogeni: vento, freddo, umidità e calore.

Bi erratico o vagante (prevale il vento)

Generato dal vento, è caratterizzato da infiammazione e dolore ai muscoli ed alle articolazioni, limitazione dei movimenti articolari, difficoltà alla flesso-estensione e dolori che si spostano da una parte all’altra. Il vento si dirige in genere verso gli arti superiori e la regione cervico-dorsale. Occorre tonificare il sangue e cancellare il vento, in quanto, se il sangue è armonizzato, si espelle automaticamente il vento. Si disperde il vento trattando i seguenti punti: 12VG, 12V, 12Si, 20VB, 31VB. Si tonifica il sangue con 17V, 18V, 10Sp.

Bi fisso e doloroso (prevale il freddo)

È provocato dal freddo: il freddo contrae, spegne ogni movimento. Il quadro sintomatologico è caratteristico per la violenza del dolore alle articolazioni e ai muscoli: si tratta di un dolore tipo coltellata, migliorato dal caldo e peggiorato dal freddo. Il freddo causa blocchi articolari, accompagnati da rigidità: le articolazioni colpite presentano difficoltà nei movimenti di flesso-estensione, mentre la zona algica non è né calda, né fredda. Se il dolore non è intenso non è dovuto al freddo, il quale presenta un tropismo particolare verso la regione lombare. Occorre disperdere il freddo con 36St, 4GI, 40V, 4VC, 14VG.

Bi fisso e pesante (se prevale l’umidità)

L’umidità è un elemento di natura torbida, collosa, stagnante e quindi Yin. L’umidità rallenta la circolazione dell’energia (Qi) e del sangue e genera sensazioni di pesantezza e di torpore perché determina un ristagno di liquidi. Compaiono dolori muscolari e articolari relativamente fissi, localizzati di solito nella regione inferiore del corpo. I muscoli sono irrigiditi, la zona affetta è edematosa e il paziente lamenta una sensazione di pesantezza. I movimenti sono limitati e il dolore è attenuato dalla pressione e dal calore. Occorre trattare i punti 36St, 38St, 5Sp, 5GI, 20V, 9Sp. In presenza di particolare sensibilità ai cambiamenti atmosferici occorre pungere il 5Tr e il 41VB. Per eliminare l’umidità si utilizzano i punti 65V e 1Rn.

Bi febbrile e infiammatorio (se prevale il calore)

Ha origine da qualsiasi delle tre precedenti sindromi, quando il fattore patogeno esterno si trasforma in calore all’interno, specie quando si ha un vuoto di base dello Yin. La sintomatologia è caratterizzata da intenso dolore dell’articolazione con segni di flogosi locale, ovvero rossore, calore, gonfiore, spesso accompagnati da rialzo termico. Il dolore si attenua di giorno e cresce di notte. A livello sistemico sono presenti segni di calore e di lesione dei liquidi organici; in particolare, la sudorazione non abbassa la temperatura, né fa diminuire il dolore perché è causata da umidità-calore: potremmo pertanto chiamare questa sindrome col nome di Bi calore-umidità. Il terapeuta deve purificare il calore, disperdere il vento e vivificare il sangue tramite i seguenti punti: 4GI, 11GI, 43St, 10Sp, 2F.

Bi tenace

Si manifesta solo nei casi cronici ed ha origine da uno qualsiasi dei quattro Bi descritti. L’ostruzione persistente delle articolazioni provoca la ritenzione dei liquidi nel corpo che si trasformano in flegma: tale sostanza densa aggrava ulteriormente l’ostruzione. Ne consegue ipotrofia muscolare, gonfiore e deformazione delle ossa, colorito violaceo della zona periarticolare; il dolore è violento e fisso e rende impossibile i movimenti di flesso-estensione. A questo livello la malattia non si limita a colpire muscoli, ossa, articolazioni, ma si approfonda in basso verso i visceri. Un ruolo primario in questa sindrome è svolto dal Fegato e dal Rene: il sangue del Fegato nutre i tendini e quando quest’organo è in vuoto i tendini non sono più nutriti e ciò provoca dolore e rigidità articolari. I Reni invece nutrono le ossa e quando sono in vuoto sono responsabili dei quadri clinici di algie e ostruzioni.

In base alla regione colpita dal dolore i punti consigliati sono:

Spalla 14GI, 15GI, 9Si, 39St, 14Tr, 5Tr, 21VB (quando il paziente lamenta una particolare sensibilità al dolore), 1P (negli esiti di un lutto o quando il paziente piange per un nonnulla).

Gomito GI11, GI10, 5Pc, 3Pc, 5Tr.

Polso 6Pc (utile in presenza di tachicardia, insonnia, mal d’auto, vomito gravidico), 7Pc, 7P, 4Tr, 5Tr, 11P.

Mano 4GI.

Piede 3F.

Anca 29Gb, 30Gb, 31Gb, 34Gb, 43Gb.

Ginocchio punto Hiyan, punto Heding, 34Vb, 36St, 9Sp, 10Rn, 40V, 3Rn.

Caviglia 60V, 3Rn, 4Rn, 41St, 23V, 34Vb, 3Si.

DISTURBI dell’ALIMENTAZIONE

Aumento ponderale Yin

Si tratta di una obesità costituzionale e familiare: tale donna pigra, lenta, tranquilla, talora triste, presenta una struttura del corpo asimmetrica e disarmonica; la flaccidità cutanea diffusa, la freddolosità, il colorito pallido, l’addome molle e dilatato permettono di catalogare questo aumento di peso nel gruppo delle obesità ginoidi, che ricordano la sindrome di Pickwick; si associano inoltre lombalgia, ipoacusia, debolezza generale, stipsi, urine chiare e abbondanti, sudorazione fredda e incostante. Terapia:

9VC: una distanza sopra l’ombelico.

12VC: a metà fra ombelico e tifoide.

7P: 1,5 sopra piega di flessione del polso.

2TR: nel dorso della mano, tra il IV e V dito, verso il IV, sopra l’articolazione metacarpo-falangea.

21V: sotto D12, a 1,5 distanze dalla linea mediana

28E: all’altezza di 4VC, 2 distanze fuori.

6VC: 1,5 distanze sotto l’ombelico

7RT: sei distanze sopra il malleolo interno sul bordo postero-interno della tibia: stimola la diuresi.

19E: due distanze dalla linea mediana, sotto l’estremità della VIII cartilagine costale, sul bordo esterno del muscolo retto.

1P: nel I spazio intercostale sulla linea paraascellare anteriore ovvero fra la mammillare e la ascellare anteriore, a sei distanze dalla linea mediana: stimola la circolazione dei liquidi organici.

Nei casi in cui è evidente la contrazione della diuresi occorre stimolare i punti 2, 3, 5, 7 del Rene.

Alcune persone che non resistono ai dolci, sono nervose e più sono irascibili più mangiano. Si consiglia in tal caso il: 17Rn (a mezza distanza dal 10VC, situato due distanze sopra l’ombelico), 12VC, 14E (nel I spazio intercostale sulla linea mammillare).

Nel vuoto di Yin di stomaco il paziente sta meglio dopo mangiato, per cui tende a mangiare sempre: in tal caso si consigliano i seguenti punti: 29V (all’altezza del terzo forame sacrale ad 1,5 distanze dalla linea mediana), 36St, 6SP, 3Rn.

Occorre tonificare il vuoto, riscaldare il freddo e mobilizzare la stasi. Si tratta di donne che spesso ingrassano, pur mangiando non troppo. A volte mangiano molta frutta e verdure che aggravano il quadro in quanto aumentano il freddo in generale e il freddo allo stomaco; anche l’uso di diuretici aggrava il freddo generale e il vuoto di reni. Il sapore più indicato è quello piccante che stimola la circolazione dei liquidi e l’esteriorizzazione dell’energia. Sono indicati i cibi di natura calda e tiepida ovviamente in basse quantità; la stessa temperatura degli alimenti al momento del consumo deve essere calda: si consigliano fagiano, pollo, piccione, quaglia, ma anche certi tipi di pesci come carpa, anguilla e frutti di mare. Gli ortaggi di natura tiepida, sapore piccante, in grado di stimolare lo Yang sono: carote, cavoli, sedano, sempre meglio cotti. È opportuno inoltre l’uso di spezie ed aromi di sapore piccante e natura calda come aglio, zenzero, cipolla, basilico e prezzemolo; è indicata anche la frutta secca tipo noci, castagne e pistacchi, meglio al mattino con i fiocchi di cereale, sempre a basse dosi: sono proibiti gli arachidi. Tra i cereali il più indicato è il riso, seguito dal grano saraceno, dal miglio e dal mais.

Aumento ponderale Yang

Si tratta di individui atletici, macrosomici dalla nascita, ovvero con sviluppo eccessivo delle dimensioni corporee: l’adipe è armonico e simmetrico e non vi è ritenzione idrica. Terapia:

50V: a tre distanze dalla linea mediana, sotto T12, sul prolungamento del margine scapolare: armonizza lo stomaco nella sua funzione di granaio o deposito e stimola la digestione.

34E: due distanze sopra il bordo supero-esterno della rotula: armonizza lo stomaco.

4RT: bordo interno del piede, tra I metatarso e I cuneiforme, dove la pelle cambia colore: armonizza lo stomaco e rafforza la milza.

14E: nel primo spazio intercostale sulla linea mammillare.

Occorre raffreddare e drenare la stasi con verdure crude che rallentano e regolarizzano i visceri; utile il sapore amaro che placa il fuoco e inibisce gli scambi e quello acido per l’azione retraente, in grado di opporsi alla espansione eccessiva tipica dei pazienti Yang. Si consigliano ortaggi crudi e cotti, cereali tipo riso e orzo, frutta, specialmente pera, mela, cachi, mandarini e anguria in particolare lontano dai pasti per placare il senso di vuoto; carne e pesce in modesta quantità preferibilmente nella stagione fredda. È indicato il tè di sapore amaro e di natura fredda e le spremute di agrumi a colazione. Vanno pertanto limitati i sapori Yang piccante, dolce, di natura calda.

Cellulite

1VB: dorso del piede tra IV e V metatarso contro il bordo del IV.

25E: 2 distanze lateralmente dall’ombelico (cerniera celeste).

9VC: 1 distanza sopra l’ombelico(ripartizione dell’acqua).

9VG: sotto l’apofisi spinosa della VII vertebra dorsale.

20V: a 1,5 distanze dalla linea mediana tra D11 e D12.

27Rn: a due distanze dalla linea mediana anteriore sotto la clavicola.

20Rn: a mezza distanza dalla linea mediana anteriore alla altezza del 13VC, a cinque distanze sopra il 16Rn.

13F: alla estremità libera della 11 costa.

Inoltre

36St: riduce la fame e attiva la digestione.

42St: tratta la bulimia, l’assunzione veloce dei pasti e il collegamento del cibo col tono dell’umore. Il punto 42 di stomaco è posto ad una distanza sotto la depressione formata dal muscolo estensore lungo delle dita e muscolo lungo dell’alluce.

3RT: regola la distribuzione dei liquidi. Il punto 3 di Milza è posto dietro l’articolazione metacarpo-falangea nel punto di congiunzione fra testa e diafisi del I metatarso, fra la pelle plantare e quella dorsale.

43VB: regola la digestione dei grassi; si trova nella parte distale del IV spazio interdigitale all’unione tra IV e V dito del piede.

4IG: punto sorgente del piccolo intestino. Bordo ulnare della mano tra V metacarpo e osso piramidale.

4GI: regola le funzioni dell’alvo.

GINECOLOGIA

Irregolarità mestruali

LR5: sul bordo postero-interno della tibia, cinque distanze sopra il malleolo interno quindi al terzo inferiore della distanza fra malleolo e bordo inferiore della rotula (solco della conchiglia).

LR9: a quattro distanze sopra il bordo supero-interno della rotula fra vasto mediale e sartorio (Yin dell’utero).

Dismenorrea

LR9: a cinque distanze sopra la piega di flessione del ginocchio sulla faccia interna della coscia.

VC4: sulla linea mediana anteriore a tre distanze sotto l’ombelico.

VC3: sulla linea mediana anteriore a quattro distanze sotto l’ombelico.

Prurito vulvare

LR5: 5 distanze sopra il malleolo interno, sul bordo postero-interno della tibia (solco della conchiglia).

LR8: estremità mediale della piega trasversale della fossa poplitea; con il ginocchio flesso la depressione locale è simile ad una sorgente (sorgente della curva).

Infezioni urinarie

LR9: 4 distanze sopra il bordo superiore della rotula fra il vasto mediale ed il sartorio (Yin dell’utero).

SP9: nella curvatura formata dal bordo postero-interno della tibia quando essa raggiunge il piatto tibiale, alla stessa altezza di 34VB (fontana della collina).

SP6: a tre distanze dal malleolo interno in un incavo sul bordo posteriore della tibia.

Cistite

LR5: sul bordo postero-interno della tibia, a cinque distanze sopra il malleolo interno (solco della conchiglia).

VC3: 1 distanza al di sopra del pube e 4 distanze sotto l’ombelico (polo del centro e punto mu di vescica).

In corso di diarrea associata a cistite: LR8, SP9

Flusso irregolare

È dovuto al Fegato che non regolarizza il Qi.

LR5: sul bordo postero-interno della tibia a 5 distanze sopra il malleolo interno.

LR9: 4 distanze sopra il bordo superiore della rotula fra vasto mediale e sartorio (se il flusso è anticipato è vuoto di Qi e si tratta in mx se il flusso è ritardato è pieno di Qi e si tratta in ago).

Metrorragia con dismenorrea

LR 3: all’incrocio dei primi due metatarsi (grande assalto).

Rn 2: sulla faccia interna del piede, sotto la salienza dello scafoide e quindi avanti e sotto il malleolo interno.

Menorragia

LR1: angolo ungueale esterno dell’alluce (grande spessore).

CV4: due distanze sopra il pube e tre distanze sotto l’ombelico (barriera della sorgente).

ST29: alla altezza di 3VC e due distanze fuori, sul bordo esterno del muscolo retto (ritorno del ciclo).

SP6: a tre distanze dal malleolo interno, in un incavo sul bordo posteriore della tibia.

Mastodinia premestruale

LR3: all’incrocio dei primi due metatarsi (grande assalto).

KI7: due distanze sopra il punto più sporgente del malleolo interno, appoggiato al tendine d’Achille.

Oppure GV17: sulla linea mediana a 1,5 distanze dal 16VG in corrispondenza del tubercolo occipitale (porta del cervello).

Vampate in menopausa e agitazione

LR14: sulla linea mammillare nel VI spazio intercostale, a quattro distanze dalla linea mediana (porta del tempo).

ST36: 3 distanze al di sotto di 35E e di poco fuori della cresta tibiale.

Varici arti inferiori

LR3: all’incrocio dei primi due metatarsi.

ST33: a tre distanze al di sopra del bordo supero-esterno della rotula, sul margine laterale del retto del femore (mercato dello Yin).

Prolasso uterino

LR8: estremità mediale della piega trasversale della fossa poplitea.

KI6: sotto la punta del malleolo interno, dove la pelle cambia colore (mare splendente).

LR1: a due millimetri dall’ angolo ungueale esterno dell’alluce.

GV20: alla sommità della testa, alla intersezione della linea mediana e della linea che unisce la sommità delle due orecchie (cento riunioni).

CV6: 1,5 distanze sotto l’ombelico.

SP6: tre distanze sopra malleolo interno in un incavo sul bordo posteriore della tibia.

Menopausa

4VC, 11GI, 3F, 20VG, 5P5 (piega del gomito sul lato radiale del tendine del bicipite), 20VB (sulla linea orizzontale passante sotto la protuberanza occipitale e la mastoide a livello di 16VG, a 1,5 distanze dalla linea mediana posteriore, tra muscolo trapezio e sternocleidomastoideo).

PEDIATRIA

Il bambino è legato al movimento del Legno e alla primavera.

Rammentiamo che ogni bambino ha uno stato energetico dipendente non solo dal patrimonio ereditato dai genitori, ma dall’insieme delle influenze fisiche, psichiche ed emozionali cui è sottoposto dal concepimento alla nascita e poi durante l’intero sviluppo fino alla pubertà. Questa sorta di “vitalità” (definita chong) è legata allo stato del Qi, dello Jing e dello Shen.

La maggior parte dei disturbi clinici in età pediatrica è riconducibile ad un malassorbimento degli alimenti e ad alterazioni polmonari, malformazioni respiratorie. Il bambino presenta un QI immaturo e soprattutto la milza (Pi) e il polmone (Fei) sono sottoposti ad un superlavoro: non va mai dimenticato che gli organi della loggia Terra (Stomaco, Milza-Pancreas) e Metallo (Polmone-Grosso intestino) a differenza degli altri hanno iniziato a svolgere le loro funzioni soltanto al momento della nascita. La MTC sottolinea quattro caratteristiche del bambino:

– gli organi e visceri (Zangfu) sono fragili e l’energia e la forma immature

– la vitalità è grande e la crescita rapida

– vi è facilità alle infezioni e contaminazioni con rapida evoluzione, in quanto la energia difensiva (Weiqi) non ha ancora raggiunto la sua piena maturità

– il Qi (energia) è puro ed efficiente e permette una facile guarigione.

Semeiotica

L’unico linguaggio possibile con i bambini è quello corporeo e pertanto è l’osservazione la fase più importante delle semeiologia pediatrica. Il colorito normale è roseo, mentre un colorito pallido, la sonnolenza e la mancanza di vitalità sono da considerarsi segni di squilibrio dell’energia e del sangue. La vitalità, intesa come reattività e intelligenza, si determina non solo dallo sguardo, ma anche dalle condizioni cromatiche e trofiche di due aree specifiche: il centro dell’eminenza tenar della mano e il centro delle sopracciglie. È importante analizzare le immagini vascolari dell’indice dopo sfregamento e le tre barriere sulle pieghe di flessione del pollice, definite bocca della tigre.

L’osservazione del viso riguarderà la sua interezza, il suo colore e le sue singole porzioni:

– il QI (energia) sarà proporzionale allo stato della fronte e della punta del naso

– il Jing è in relazione con i padiglioni auricolari

– lo Shen (mente) è collegato alla brillantezza degli occhi

– le labbra sono correlate alla Milza e all’Intestino Tenue

– le gengive al Grosso Intestino e Stomaco (Yangming) e al sangue

– i denti ai Reni.

La MTC riconosce cinque diversi tipi costituzionali:

• Bambini LEGNO: sono robusti, piuttosto tozzi soprattutto nei primissimi anni di vita, vivaci, irrequieti, nervosi, con i capelli castani o scuri, occhi grandi e luminosi, marrone o neri. Tendono alle diatesi allergiche, alle sindromi ipercinetiche e spesso lamentano dolori ossei da crescita, soprattutto agli arti inferiori. Presentano difficoltà digestive: crisi acetonemiche, intolleranze alimentari, nausea e vomito, ecc. Amano il movimento e hanno una naturale predilezione per i sapori aspri (aceto, limone, ecc.) e per gli alimenti con forte odore di fermentazione come lieviti, yogurt e formaggi fermentati come gorgonzola e parmigiano. Possono soffrire facilmente di problemi di acuità visiva (miopia) nei primissimi anni di vita.

• Bambini FUOCO: molto armoniosi, con mani e piedi grandi, dita affusolate, testa ben modellata. Il colorito è roseo, gli occhi grandi, chiari, dolci e magnetici. Sono calmi, ma emotivi e tendono alle somatizzazioni, in particolare con l’inizio età scolare. Parlano presto e bene e mostrano prima degli altri grande sensibilità ed intelligenza. Non sopportano i rimproveri e possono reagire con tristezza esagerata ai richiami dei genitori. Tendono alla iperpiressia, ad abbondanti sudorazioni e alle convulsioni. Gradiscono gli odori brucianti: verdure, carne o pesce arrostiti e grigliati.

• Bambini TERRA: sono bimbi piuttosto grassottelli, ma forti, di grande appetito e con eccellenti capacità digestive. Spesso presentano una obesità prepubere che si normalizza alla pubertà. La testa è grande e rotonda, lo sguardo vivace, ma mite, gli occhi piccoli e luminosi, i capelli, sottili, il colorito giallognolo. La cute grassa li porta a problemi dermatologici, tipo crosta lattea o eczema seborroico. Prediligono gli amidi, i dolci, in particolare l’odore dolciastro del miglio e degli altri cereali fermentati. Sono bambini che dormono bene e amano dormire. Possono avere episodi diarroici o fenomeni di malassorbimento. Il rendimento scolastico è buono e sono molto portati alla socializzazione.

• Bambini METALLO: apatici, magri, emaciati, pallidi e inappetenti, si tratta di bimbi chiusi, taciturni, poco socievoli: svolgono le mansioni quotidiane con lentezza e amano molto dormire. Il corpo appare disarmonico e irregolare. La testa è piccola, ad uovo, il naso pronunciato, gli occhi poco luminosi. Hanno mani e piedi lunghi; i legamenti sono lassi, per cui facilmente sviluppano distorsioni). Sono definiti linfatici o catarrali e soffrono di infezioni respiratorie ricorrenti fin dai primi anni di vita. La cute è molto secca, talora rugosa e desquamata. Amano il piccante (pepe, peperone, peperoncino, ecc.), gli odori naturali molto intensi come cipolla, aglio, cavolo, verza e ravanelli.

• Bambini ACQUA: soggetti forti, molto ben strutturati, con grandi articolazioni, rapido sviluppo, colorito scuro, capelli neri, testa grande, occhi neri, molto determinati, ma con uno sguardo che esprime profonda tristezza. Possono presentare turbe immunitarie importanti, turbe neurologiche ed urinarie; le infezioni cutanee (micosi, impetigini) guariscono con difficoltà. Hanno grande predilezione per il salato e temono il freddo; prediligono l’odore del sottobosco e dei funghi freschi appena colti.

Nella pratica si osservano tipi derivanti dalle differenti combinazioni e quindi occorre ricordare che:

– la forza della voce dipende dal QI del Polmone

– il colorito della pelle dal Cuore

– la luminosità dello sguardo dallo Shen

– lo stato della rima palpebrale dalla Milza, la protrusione dei globi oculari dallo stato dell’Energia e del Sangue

– la dentizione dal Rene

– lo stato delle fontanelle dal Jing

– lo sviluppo di capelli e peli dalla coppia QI/Xue (energia-sangue)

– lo sviluppo muscolare dal Fegato e dalla Milza

– l’appetito dal Grosso intestino e Stomaco.

Disturbi enterici e dispeptici

ST36: a lato della cresta tibiale e tre distanze sotto il 35ST.

V25: sotto L4 ad 1,5 distanze dal Dumai alla altezza di 3VG, shu di intestino crasso.

ST25: alla altezza di 8VC e due distanze fuori, cerniera celeste.

Diarree croniche

VC9: una distanza sopra l’ombelico, ripartizione dell’acqua.

ST25: alla altezza di 8VC e due distanze fuori.

Inappetenza

PC5: a tre distanze dalla piega di flessione del polso, tra i tendini flessori dei muscoli palmari.

VG20: alla sommità della testa, alla intersezione della linea mediana e della linea che unisce la sommità delle due orecchie.

Prolasso rettale

VG20: alla sommità della testa.

VG1: fra punta del coccige e forame anale, sempre forte.

BL25: sotto L4 ad 1,5 distanze dal Dumai, alla altezza di 3VG, shu di intestino crasso.

Singhiozzo

P9: sulla faccia anteriore del polso, in corrispondenza della sua piega, nel solco radiale.

PC6: sulla faccia anteriore dell’avambraccio, a due distanze dalla piega di flessione del polso.

Convulsioni ed epilessia

VG1: fra punta del coccige e forame anale.

VG12: sotto l’apofisi spinosa di D3.

VG21: ad 1,5 distanze davanti al 20VG.

VG22: tre distanze davanti al 20VG.

VG26: fra terzo medio e terzo superiore del solco naso-labiale, centro dell’uomo.

P11: angolo ungueale esterno del pollice, suono minore.

V10: alla nuca in corrispondenza della inserzione occipitale del muscolo trapezio, sotto l’apofisi spinosa di C1 a 0,5 distanze sopra la radice dei capelli.

VB13: a 0,5 distanze all’interno della radice dei capelli, sulla linea del punto 24VG e a metà distanza fra 15VB e 8ST.

Rn1: nella depressione fra i due cuscinetti dei muscoli plantari, alla unione fra il terzo anteriore e il terzo medio della pianta del piede, fra la II e la III articolazione metatarso-falangea.

Disturbi della nutrizione

VC5: a due distanze sotto l’ombelico.

VC12: a metà strada fra ombelico e xifoide, Mu dello stomaco, permette l’estrazione del Jing puro (l’essenza) degli alimenti; essenziale nelle astenie in età infantile, nei periodi convalescenziali e nei bambini linfatici insieme al 10GI (sito due distanze sotto il punto 11GI).

36St: tre distanze sotto 35 St; questo punto armonizza il centro, rinforza il QI e fa salire lo Yang e costituisce pertanto un punto utilissimo per la coppia Milza-Polmone, molto esposta a superaffaticamento in età pediatrica.

VC17: sulla linea mediosternale alla altezza dei capezzoli, a livello del quarto spazio intercostale, centro del petto; è attivo in tutte le forme di vomito, diarrea e tosse comuni nell’infanzia e in caso di tosse spasmodica asmatiforme va associato col VC22 (situato nella fossetta soprasternale).

VC7: posto ad una distanza sotto l’ombelico, tratta le turbe dell’Acqua caratterizzate da insonnia, eretismo psichico, agitazione, gonfiori e gorgoglii addominali. È un punto utile nel controllare le crescite e le trasformazioni individuali, in caso di difetti o ritardi di sviluppo con sintomi enterici spasmodici e manifestazioni cutanee, eruzioni umide e pruriginose, in bambini sottoposti a lunghe terapie farmacologiche.

Faringotonsilliti

11LU: situato nell’angolo ungueale esterno del pollice legato al Legno, tratta le faringotonsilliti dei soggetti linfatici, calma la febbre e le convulsioni, ma anche le traspirazioni incessanti con sensazione di freddo (vuoto di QI e di Yang), la tosse.

3LI: posto in una depressione prossimalmente alla articolazione metacarpo-falangea dell’indice lato radiale tratta le patologie orali, specie le afte unite alle diarree.

36St: è indicato nei bambini soggetti a dimagrimento, diarrea, anemia, forme carenziali cutanee, annessiali e dentarie.

1SI: angolo ungueale interno mignolo, viene consigliato negli attacchi d’influenze esterne che causano cefalea, dolori alla gola, oppressione toracica, tosse, fastidio agli occhi, epistassi, ma vi è assenza completa di traspirazione.

Turbe psichiche infantili, quali angoscia, paure, crisi psicotiche

3C: estremità interna piega di flessione del gomito, giovane madre e punto volontà ed allegria.

6C: a mezza distanza dalla piega di flessione del polso sulla arteria cubitale.

8C: sul palmo della mano dietro l’articolazione distale del IV e V metacarpo, giovane viscere.

9C: a 2 millimetri dall’angolo ungueale interno del mignolo.

GASTROENTEROLOGIA

Stipsi

Formula di base:

25St, 25V (sotto L4, a 1,5 distanze dalla linea mediana), 36St, 6SP, 1F.

Nella stipsi da calore in eccesso con feci secche, dure, caprine, dilatazione addominale con senso di calore diffuso e lieve dolenzia addominale, che si aggrava con la palpazione, lingua rossa, con patina gialla e secca per il calore in eccesso si consiglia di aggiungere: 11GI, 3PC, 10SP.

Nella stipsi da deficit di energia di Milza e Polmone compaiono feci lunghe, sottili come matite, morbide, ma difficili da espellere, dilatazione addominale diffusa, dolori addominali ottusi e profondi che non peggiorano con la palpazione e lingua pallida, improntata, con patina bianca e spessa; vi è un miglioramento generale con il massaggio, calore e riposo e talora la stipsi si alterna alla diarrea.

Diarrea

Formula di base:

25E: 2 distanze lateralmente dall’ombelico (cerniera celeste): agisce direttamente sull’intestino nelle sindromi da deficit che da eccesso.

25V: sotto L4 ad 1,5 distanze dalla linea mediana (shu di grosso intestino): agisce direttamente sull’intestino nelle sindromi da deficit che da eccesso.

37E: 6 distanze dal punto 35E (angolo esterno inferiore della rotula col ginocchio piegato), oppure tre distanze sotto 36E (grande vuoto della regione superiore). Diarrea con astenia muscolare.

Diarrea infantile:

8MC: nel mezzo del palmo della mano tra medio e anulare vicini al terzo metacarpo (palazzo del lavoro).

Diarrea cronica:

4RT: bordo interno del piede davanti alla interlinea articolare I metatarso e I cuneiforme nel punto di passaggio tra la pelle dorsale e quella plantare.

18V: sotto D9 a 1,5 distanze dalla linea mediana (punto shu di fegato).

25V: sotto L4 a 1,5 distanze dalla linea mediana (punto shu di grosso intestino).

34E: due distanze sopra il bordo supero esterno della rotula (sommità della collina).

Emorroidi

Formula base:

1VG: a metà strada fra ano e coccige, elimina umidità e calore nel retto e seda la psiche.

35V: bordo postero-esterno della articolazione sacrococcigea.

30V: ad 1,5 distanze dalla linea mediana sulla linea del IV foro sacrale (cintura bianca).

57V: faccia posteriore della gamba al limite inferiore del muscolo gastrocnemio tra i due tendini (sostegno della montagna), quindi nel bordo inferiore del polpaccio vicini al tendine di Achille.

1RT: alluce angolo ungueale interno:emorragie.

Emorroidi gonfie, pruriginose, sanguinanti

È opportuno aggiungere:

36E: tre distanze sotto 35E e leggermente al di fuori della cresta della tibia; metabolizza l’umidità.

9RT: nella depressione sul bordo inferiore del condilo mediale della tibia.

8F: estremità interna piega di flessione del ginocchio.

10Rn: nella parte mediale della fossa poplitea.

Le tromboflebiti, le ulcerazioni, le ragadi, le fistole e gli ascessi costituiscono lesioni organiche causate dallo sviluppo di fuoco tossico e sono spesso accompagnate da febbre, proctorragie con sangue rosso vivo; la lingua rossa con patina gialla e secca depone per l’azione del calore che consuma i liquidi. Quindi in caso di sviluppo di fuoco tossico e calore nel sangue diviene utile aggiungere:

11GI: estremità interna della piega di flessione del gomito.

3PC: nel mezzo della piega del gomito sul lato interno del tendine del bicipite (curva della palude).

10RT: bordo superiore condilo interno del femore sulla faccia interna della coscia (mare del sangue).

In presenza di prolasso emorroidale e del retto da deficit di energia di milza con crollo del Qi (energia) si consigliano i seguenti tre punti:

6VC: a 1,5 distanze sotto ombelico (mare dell’energia).

20V: sotto la vertebra D11 a 1,5 distanze dalla linea mediana.

20VG: sulla sommità del cranio nel punto di intersezione tra la linea mediana e la linea passante per l’asse delle orecchie.

Melena (feci scure per la presenza di sangue alterato): 8Rt, 4Rt.