+ L’autoimmunità scaturisce da un sistema immunitario (SI) alterato che non riconosce più le proprie strutture cellulari e tissutali, provocando la comparsa di autoanticorpi e cellule immunoflogistiche che attaccano erroneamente il self, ovvero organi e tessuti sani dell’organismo.
+ L’autoimmunità consiste nella presenza in circolo e negli organi linfoidi di autoanticorpi organo-specifici e non organo-specifici, in assenza di malattia: si tratta di autoanticorpi fisiologici di classe IGM, a basa affinità, polispecifici e con cross reattività idiotipica B – CD5+: sono prodotti spontaneamente dai linfociti B-CD5+; fanno di tali autoanticorpi il fattore reumatoide e gli anti DNA a singola elica: questi non sono nocivi in quanto anticorpi di tipo IGM. Rappresentano un meccanismo di sicurezza in quanto mascherano gli epitopi autoantigenici e provvedono alla inibizione della sintesi di autoanticorpi IGG lesivi, che possono provocare una patologia autoimmune. + Sono normalmente o fisiologicamente presenti nell’organismo in quantità esigue anche linfociti B e T autoreattivi, in assenza di malattia: si trovano in una fase quiescente all’interno del sistema linfoide e non generano danni; tali linfociti autoreattivi sono mantenuti in uno stato di riposo per effetto della tolleranza periferica indotta dai linfociti T regolatori o T REG; i T REG hanno il ruolo di controllare e sopprimere a livello periferico la reattività contro il self delle cellule T reattive. Sappiamo che i linfociti B autoreattivi interagiscono fortemente con i linfociti T per la loro attivazione e maturazione in plasmacellule: tali linfociti B autoreattivi non essendo attivati da un linfocita T autoreattivo per lo stesso antigene rimangono quiescenti: quindi non può innescarsi la patologia autoimmune.