HORROR   AUTOTOXICUS

\ L’immunologo tedesco, premio Nobel, Paul Herlich  (1845-1915) nel 1900 ha coniato il termine: horror  autotoxicus: espressione latina facilmente traducibile in orrore  della  autotossicicità: tale espressione indica   la   innata avversione dell’organismo all’autodistruzione  immunologica e quindi indica l’impossibilità che il sistema immunitario si rivolga  contro le proteine  dell’organismo stesso, ovvero del self. In realtà  Herlich  aveva dichiarato che una malattia autoimmune anche se raramente poteva nascere; tuttavia la comunità  medica del tempo fraintese questi  concetti di Herlich e  si pensò fino alla metà del secolo scorso, il  XX°,  che fossero proprio impossibili malattie immunomediate.

\  Sappiamo oggi bene che il sistema immunitario     può occasionalmente  attaccare se stesso e  quando lo fa insorgono i disturbi autoimmuni.

\ Tale dogma ha dominato la scienza immunologica per circa 50 anni. Tuttavia  verso il 1950 tre gruppi di scienziati, indipendentemente  tra  loro, hanno dimostrato nell’ambito della patologia tiroidea, la  reale esistenza  della autoimmunità.

\ Rose e Witebsky   provocarono una tiroidite sperimentale autoimmune   mediante immunizzazione di conigli con estratti di tiroide di coniglio.   Roiit  e Doniach  dimostrarono la presenza di autoanticorpi  nella malattia di Hashimoto.  Adams, Purves e Mc Kenzie scoprirono l’autoanticorpo LAST: il long acting thyroid  stimulator, nel siero di pazienti con  malattia di Basedow-Graves.

\ Un po’ alla volta,   si scoprì   che alcune  patologie misteriose erano proprio esempi di quell’orrore autotossico: la sclerosi multipla, il diabete insulino-dipendente m e l’artrite reumatoide. Gli studiosi impararono, inoltre, che queste patologie in genere scaturiscono da un alterato comportamento  dei  globuli bianchi noti come linfociti T CD4+ (così chiamati perché maturano all’interno del timo, da cui la T, e perché presentano una molecola detta CD4); tali   linfociti T CD4   hanno la funzione di distruggere   gli organismi patogeni, ma a volte   indirizzano la loro azione contro parti dell’organismo stesse, scatenando o diabete o artriti.