HLA  e LETTURA  ANTIGENE

. Le   molecole HLA   sono espresse  all’esterno della membrana cellulare e consentono  ad un linfocita esterno di leggere  un antigene che si lega ai domini delle molecole HLA:  consentono la presentazione degli antigeni all’esterno della cellula.

. Al momento della presentazione il linfocita specifico  viene attivato:  il riconoscimento  dell’antigene avviene nel contesto delle molecole HLA.

. Il sistema HLA  svolge la funzione della lettura  degli antigeni: è l’HLA che legge la sentenza finale, esattamente come fa il giudice i n  tribunale. Se  un  paziente non possiede  specifiche molecole HLA  gli  antigeni possono essere presentati, ma assolutamente non si può verificare l’evento della attivazione del linfocita:  gli antigeni devono essere legati alle molecole HLA  per poter essere presentati e riconosciuti.  E’ concetto importante perché spiega i fenomeni di suscettibilità e resistenza.

. Se il paziente nel suo corredo genetico possiede una molecola  HLA  specifica  per un determinato antigene l’individuo   diventa   suscettibile  a quella  determinata infezione: si ammala,  sviluppa tale malattia; invece se non la possiede  non si ammala, diventa  resistente a tale infezione. Una processazione e presentazione  nel contesto delle molecole HLA rende il paziente suscettibile ad una malattia, perché è  stata scatenata una risposta.

. Se un  individuo non presenta specifiche molecole  HLA i  fenomeni di processazione  e processazione si verificano, ma  non si verifica alcuna risposta: quel soggetto si può definire   resistente   ad una certa infezione. 

. Un agente patogeno   a volte  viene processato e poi  presentato  nel contesto delle molecole  HLA: solo a tale punto il linfocita è in grado di riconoscere tale antigene e quindi di indurre una risposta; tale risposta  sarà  in genere citotossica e raramente suppressor; la risposta suppressor  impedisce una reinfezione.

!!!!   La moderna immunologia  ripete con forza oggi che cause infettive, lontane nel tempo possono essere correlate  a malattie croniche   degenerative.   Le   terapie  per queste malattie lontane nel tempo  non sono facili: il laboratorio, grazie soprattutto ai Western-blot può far venire alla luce gli agenti patogeni colpevole: il nemico però ormai non c’è più: quello che rimane è una memoria di tale patogeno, che ritroviamo nei linfociti.

!!!!   La malattia è  scatenata da una risposta e su tale risposta bisogna agire. La risposta scatenata dai linfociti può essere di due tipi: citotossica e suppressor. La risposta linfocitaria citotossica  presenta una sua memoria: in particolare distrugge le cellule che continuano a presentare antigeni e quindi  va bloccata   con le cure date dal medico. La risposta  linfocitaria suppressor o regolatoria  invece  impedisce la recidiva della malattia: quindi  va stimolata, va accresciuta.

§ Scopo  dell’arte omeopatica è quella di è quella di bloccare l’attività citotossica e stimolare quella suppressor.