Teoria  del  VASO

 Per comprendere lo sviluppo e l’evoluzione  di una malattia  è utile pensare ad una vaso con  il livello dell’acqua   all’interno del vaso stesso  che varia. Si  tratta di  una  metafora utile  per  fare comprendere  a tutti  alcuni  concetti  legati all’arte medica.   

  +++ Possiamo dire  che una malattia compare con i suoi disturbi, i suoi sintomi,    quando il vaso è pieno e le prime  gocce di tale acqua iniziano  a fuoriuscire  dal vaso:  il paziente  ricorda  le ultime gocce di acqua  che hanno  riempito tale recipiente e dà la colpa  del suo disturbo a quelle e dice: ”dopo  aver preso freddo mi è venuto il raffreddore,  dopo quella  abbuffata  mi è comparso il mal di stomaco, dopo quello spavento mi è venuta la cistite,  dopo quel piatto di fragole che  da anni mangio  mi è comparsa l’orticaria!”.  Questo ragionamento è sbagliato  semplicemente perché la malattia  è  costituita  da   tutta  l’acqua del vaso e non solo dalle ultime gocce: è ovvio  tuttavia  che le ultime gocce di acqua che   consentono all’acqua di uscire dal vaso, ovvero fuori di metafora di   scatenare un disturbo, una malattia, sono quelle che  il paziente  prontamente ricorda.

+++ La  causa della malattia  è tutta l’acqua  che riempie  il  del vaso !!! 

…. Un paziente  con vaso quasi voto sta bene più o meno, come il soggetto  che ha il   vaso pieno  di acqua: in realtà   un colloquio attento e scrupoloso  riuscirebbe  a evidenziare  alcune  differenze.

/La conclusione del ragionamento è questa:   se il vaso è  quasi  pieno di acqua  ne basta  poca  per  riempirlo e  quindi far scatenare la malattia; invece occorre  tanta acqua, ovvero tante malattie per riempire un   vaso  quasi vuoto di acqua.

^ Hahnemann il fondatore  dell’arte omeopatica sosteneva che un paziente  può definirsi  sano, o guarito da una malattia quando  tutte le malattie sono state  debellate, sconfitte, eliminate: in pratica, tornando alla metafora del vaso, quando  non c’è più acqua  nel vaso. Lo scopo del medico è ottenere tale tipo di  guarigione: non è facile  tuttavia da raggiungere.