Appunti di omeopatia
unicista psorica hahnemanniana
Di Luca Garavini
(((((( Uno dei tanti rimedi del libro))))))
CALCAREA CARBONICA
è lo strato intermedio della conchiglia dell’ostrica, il calcare dell’ostrica, che si presenta sotto forma di polvere biancastra e contiene essenzialmente carbonato di calcio. Il carbonato di calcio viene usato come additivo alimentare, come colorante, l’E170 e colora di bianco ed ha funzione antiagglomerante, cioè impedisce la formazione di grumi nei prodotti in polvere.
• Il bimbo Calcarea carbonica inizia tardi a parlare, appare molle, freddo, pigro, timoroso in particolare del buio e della morte; tende a chiudersi in se stesso. Si aggrava in seguito a qualunque sforzo fisico o mentale, persino quello dell’evacuazione; non sopporta di essere preso in giro; spesso abbandona i giochi con i compagni anche perché è impacciato e goffo nei movimenti. È intelligente, ma non regge lo sforzo intellettuale per cui il rendimento finale a scuola è scarso, specialmente in matematica; dietro un aspetto di calma apparente e di ostinazione, nasconde ansie e paure di cui si vergogna: ha bisogno di punti di riferimento, quali le sue abitudini e la sua famiglia; arriva stanco la sera e fatica ad addormentarsi per la forte eccitazione. Presenta lentezza della dentizione, sviluppo tardivo del tessuto osseo, ingrossamenti linfonodali, curvatura delle ossa lunghe, estremità deformate e curve. A causa della debolezza dei legamenti insorgono posture viziate, scogliosi e tendenza alle storte delle caviglie. I neonati presentano un cranio molto grande, le fontanelle rimangono aperte a lungo e le ossa sono nutrite irregolarmente o in modo non uniforme: per esempio una parte di vertebra viene nutrita e l’altra no.
Il paziente Calcarea carbonica è un tipo testardo, ostinato, melanconico, abbattuto, ansioso per il presente e per il futuro e contemporaneamente indifferente verso tutte le cose che non lo riguardano, al di fuori della sua vita. Insicuro e molto scrupoloso anche nelle questioni di poco conto, non ha fiducia in se stesso, è suscettibile ai richiami e piange quando viene rimproverato; non ama, proprio non sopporta di sentire e di vedere storie tristi e crudeli. Ha paura delle malattie contagiose, dell’Aids, dell’ictus e dell’infarto, ma teme anche la povertà e la morte per mancanza di cibo. Migliora e si sente bene quando qualcuno gli dice che ben presto guarirà e che tutto tornerà come ai bei tempi passati. È convinto di essere continuamente perseguitato, osservato, additato come se tutti vedessero il suo stato o conoscessero i suoi problemi. Non ama essere osservato per paura che gli altri avvertano la sua confusione. Lamenta con insistenza che tutti sanno della sua malattia, in genere di mente, e ne parlano di nascosto; si sente al centro di complotti ed è convinto che i suoi colleghi stiano tramando contro di lui. Parla in famiglia delle sue ossessioni e per tranquillizzarlo basta fargli notare l’assurdità di quello che dice, ma dopo qualche ora ricomincia con un’altra idea persecutoria. Il paziente Calcarea carbonica si presenta come una persona pragmatica, concreta, con un comportamento esteriore distaccato, quasi inespressivo; l’eccessiva serietà esterna racchiude, alla stregua di un guscio di noce, una sensibilità interna molto profonda. Ha paura del buio, degli aghi, del sangue, è sensibile ai maltrattamenti. Appare impaurito ed irrequieto come se da un momento all’altro dovesse ricevere una brutta notizia. Forte angoscia, ribollio nel sangue si accompagnano a palpitazioni ed al timore che gli possa capitare una disgrazia. Arrabbiato senza motivo, di umore nero, non ha voglia di fare alcun lavoro e prova una sorta di ribrezzo per il lavoro. Ama sentirsi protetto, come un’ostrica nel proprio guscio: l’insicurezza domina questa persona, incapace di affrontare un pericolo proveniente dall’esterno. Cerca la sicurezza entro le mura domestiche e non vuole uscire di casa; il movimento e lo sforzo fisico lo aggravano.
Si addormenta tardi di notte per un eccesso di pensieri che affollano la sua mente e tutta la notte fa sogni ansiosi, terrificanti, dei quali non riesce a sbarazzarsi la mattina col risveglio. Tutto il giorno appare assonnato, in uno stato di torpore; la mattina in particolare non appare particolarmente desto.
• Il paziente che diviene bisognoso di Calcarea carbonica lamenta un torpore persistente, sordo in testa, come se fosse troppo piena, come a causa di un violento raffreddore, come se stesse sognando.
Presenta vertigini , camminando all’aria aperta, come se dovesse barcollare, specie quando gira velocemente la testa, (si tratta di vertigini posizionali che in acuto necessitano di Conium maculatum), quando guarda verso l’alto, quando sale le scale, quando si sporge da un balcone (Phosphorus sviluppa vertigini quando guarda verso il basso, se abbassa la testa e mentre si flette).
Le emicranie sono frequenti e si associano a disturbi visivi, nausea, eruttazioni a vuoto e calore in volto: sono caratterizzate da un dolore premente, intorpidente, crampoide, soprattutto nella fronte, sia a riposo che durante un movimento; si aggravano quando il paziente legge o scrive; la testa fa male, come se fosse tesa, come se un attrezzo affilato venisse spinto dall’alto verso il basso, in maniera sussultante.
Sulla fronte compaiono brufoli e tutto il cuoio capelluto prude: molti punti della testa sono doloranti quando vengono toccati (Aconitum indicato in caso di morbillo).
Gli occhi sono irritati, pruriginosi e lacrimano; il paziente Calcarea carbonica lamenta fotofobia, visione torbida, sensazione dolorosa come se un corpo estraneo fosse entrato nell’occhio, fitte nell’angolo interno degli occhi (in Phosphorus la secchezza degli occhi si accompagna a secchezza in bocca); sente pigiare nell’occhio, avverte dolore se muove o ruota l’occhio; le pupille sono dilatate; vede meglio gli oggetti più piccoli rispetto a quelli più grandi: le lettere ballano davanti agli occhi, vede un alone attorno alla luce e attorno alla luna, uno sfarfallio, come scintille di fuoco davanti agli occhi di mattina, al risveglio, macchie nere svolazzanti durante uno sforzo fisico, i classici puntini neri (Berberis : vede tutto giallo, come avesse in foglio giallo davanti agli occhi). .
Le palpebre sono screpolate, prudono, bruciano, diventano rosse, gonfie e suppuranti; gli occhi si gonfiano fino a chiudersi, le pupille si dilatano. Tipico di Calcarea carbonica è il tremore delle palpebre o mioclono palpebrale: il paziente ha la sensazione che l’occhio si muova da solo.
Le orecchie pulsano e sono calde al loro interno: durante la masticazione compare uno scroscio, un grugnito dentro l’orecchio, un suono schiacciante durante la deglutizione.
Starnuti frequenti senza raffreddore si accompagnano a raffreddore chiuso, coriza secca, tosse secca (Ammonium muriaticum presenta naso tappato, rinite secca): tali avvertono la necessità di fare respiri profondi, di prendere fiato, di fermarsi un attimo per dedicarsi a un bel respiro profondo, lungo, ristoratore (Ignatia sospira frequentemente); le narici sono ulcerate e di notte il naso sanguina (l’epistassi notturna è frequente in Nitricum acidum). L’ipersensibilità nasale si aggrava dopo i pasti; l’odorato di tali soggetti è molto sensibile (Colchicum sviluppa disturbi gastrici, malessere generale se sente odore di benzina o petrolio e si consiglia nel vomito conseguente a chemioterapia. Conium ha allucinazioni olfattorie. Ignatia è ipersensibile agli odori, sente troppo gli odori, può anche svenire in presenza di odori intensi. Hepar sulfur avverte gli odori in modo eccessivo: è il bimbo che sente tutti gli odori, anche il proprio odore cattivo del naso. Mercurius solubilis presenta una ipersensibilità olfattiva. Natrum muriaticum e Pulsatilla presentano anosmia e ageusia). Le narici sono ferite e ulcerate.
Le labbra sono gonfie (in Antimonium crudum e Sepia le labbra sono secche e si screpolano); brufoli con croste compaiono sulla parte rossa delle labbra (in acuto i quadri di boccarola o cheilite angolare o di eczema peribuccale si curano con Arum triphyllum: il bambino si tocca continuamente il naso e la bocca per rimuovere le crosticine dentro il naso e le pellicine sulle labbra che sono pruriginose, piene di bollicine, croste, piccole ragadi).
Calcarea carbonica si rivela un importante rimedio dei disturbi ai denti, definiti piorrea, termine che indica le malattie che interessano il parodonto, quel complesso di tessuti, cemento radicolare, legamento parodontale, osso alveolare, che collegano i denti alle ossa mascellari; i denti non possono sopportare aria o freddo: quando aria fredda o bevanda ghiacciata entrano in bocca i denti iniziano a dolere; anche al tatto il dente fa sensibilmente male; il male ai denti è di tipo lacerante, come se le radici venissero estirpate oppure rodente, come se i denti dovessero cariare; quando il dolore diviene scavante e pungente tende ad irradiarsi al naso, all’occhio e al’orecchio (Ammonium carbonicum presenta dolori ai denti in assenza di malattie dei denti. Anche in Sepia troviamo importanti quadri di parodontopatie); i denti non sopportano l’aria o il freddo; dalla bocca fuoriesce cattivo odore e si tratta non della classica alitosi di origine gastrica: la causa del fetore orale è data da ristagno di cibo o secrezioni nelle cripte tonsillari, nelle vegetazioni adenoidee, che richiede prima l’uso di semplici gargarismi e poi di una terapia medica.
Le gengive sono tumefatte e sanguinano; la bocca si riempie di vescicole che poi si trasformano in ulcere e rendono difficoltosa l’assunzione del cibo.
La lingua presenta un patina biancastra ed è gonfia come tanti altri rimedi antipsorici, ma tipico di Calcarea carbonica sono le algie a carico di tale muscolo: la lingua fa male, quando il paziente mastica, deglutisce e sputa; la punta della lingua brucia, come se ci fosse una ferita; il paziente ha la netta sensazione che sia del tutto priva di pelle (Ammonium carbonicum presenta aftosi ricorrenti del cavo orale unite a disturbi dello stomaco). Poi Hahnemann aggiunge sintomi di chiara origine neurologica: il paziente sano sottoposto alla sperimentazione, riesce a parlare, ma con estrema difficoltà, fatica a muovere la lingua, apre la bocca, come se volesse dire qualcosa o gridare, ma non riesce a pronunciare alcuna parola.
La gola è secca, lucente, edematosa, rosso fuoco: si tratta di un quadro cronico che ha il suo acuto in Belladonna; le tonsille sono gonfie, rosso scure, grosse come palloni, piene di vescicole e toccano l’ugola; l’ugola stessa è piena di vescicole e rosso scura (Phytolacca ha tonsille rosse, violacee, piene di venuzze, ma non ha cattivo odore in bocca); il paziente Calcarea carbonica avverte fitte in gola, non riesce mandare giù il pane: si tratta di una costrizione spasmodica del faringe, come se il cibo si fosse incastrato e non fosse in grado di raggiungere lo stomaco: le fitte in gola aumentano durante la deglutizione, ma ancora di più quando parla (Hepar sulfur avverte una scheggia in gola, come un pezzo piccolo di legno e puzza in bocca: Nitricum acidum ha la sensazione che qualcuno gli abbia infilato uno spillo in gola). Le ghiandole cervicali sono doloranti; talora una ghiandola del collo diventa grande come un uovo di piccione e provoca un dolore trafittivo nella gola durante la deglutizione (Sulfur è indicato nella otolitiasi dopo che il medico otorino ha eseguito le manovre).
Molta saliva riempie la bocca, ma non così tanta da dovere essere sputata fuori (Mercurius solubilis è il rimedio principe della scialorrea, con placche in gola, cattivo odore in bocca, dolore che si irradia all’orecchio, sensazione di nodulo in gola, costrizione spasmodica della gola, come se il cibo si fosse conficcato in faringe).
In assenza di disturbi digestivi non si può dare Calcarea carbonica, che è il rimedio della grande distensione addominale, accompagnata da sapore acido in bocca, eruttazione acidula (in Argentum nitricum le eruttazioni sono rumorosissime, roboanti come colpi di cannone. Pulsatilla ha eruttazioni notturne), tanta sete e intolleranza al latte: il latte scatena iperacidità gastrica (in Lycopodium il latte provoca diarrea): non sono presenti segni di pirosi, di acidi che dallo stomaco risalgono verso l’alto (in Phosphorus troviamo quadri di esofagiti, con pirosi, rigurgiti e scialorrea): si tratta di una grande distensione dello stomaco, che si riempie in modo esagerato: il paziente, che è obbligato a bere molto, lamenta nausea la mattina, raramente vomito, eruttazioni acidule, ma soprattutto una forte pressione nello stomaco, un vero dolore a volte (Arsenicum album ha forti bruciori di stomaco accompagnati da sete intensa): Hahnemann stesso, sottolinea ripetutamente che il paziente si lagna a causa una forte pressione nella area gastrica, di una sensazione di pienezza, un dolore crampoide, come tutti i dolori di Calcarea carbonica, come se dentro alla sacca gastrica vi fosse qualcosa di duro e pesante, un grumo, un qualcosa che porta a strozzamento del viscere; la regione dello stomaco fa male quando viene toccata: i disturbi di stomaco iniziano dopo i pasti (in Phosphorus i problemi gastrici compaiono all’inizio del pasto e perdurano a lungo dopo il pasto: presenta dolore e gonfiore postprandiale bruciante, che si aggrava con bevande fresche); anche la regione del fegato, sotto l’arcata costale destra è sottoposta a pressione e tensione, come se il fegato stesso si fosse talmente ingrossato da scoppiare: il paziente Calcarea carbonica presenta fitte nella regione epatica durante o dopo essersi piegato, una tensione nel basso ventre, che è fortemente gonfio: si tratta, ancora una volta di dolori di dolori crampoidi: dolori contrattivi alla bocca dello stomaco, quasi ad non poter camminare, specie se respira profondamente, dolori contrattivi nel basso ventre che si muovono verso la schiena, morsa rodente nel basso ventre e nello stomaco che proviene dal petto, contorsione crampoide e avvolgimento attorno all’ombelico; nell’addome gli stessi vestiti aderenti diventano insopportabili: in particolare il paziente Calcarea carbonica non sopporta una cintura o un vestito stretto a livello della bocca dello stomaco (Ammonium carbonicum: lo stomaco si distende così tanto che il paziente poi fatica a respirare. Lachesis non sopporta una cintura stretta ai fianchi); attacchi frequenti di dolori taglienti al ventre, uniti a grande spossatezza e colorito cereo, insorgono dopo la comparsa di un raffreddore.
Una fame vorace, si alterna a mancanza di appetito (Phosphorus non ha fame e non ha sete. In Agaricus, Sepia e Silicea troviamo quadri di bulimia): si tratta di una fame da lupi, la mattina, caratterizzata da forte tendenza a mangiare cose salate, forte desiderio di vino che di solito non desidera; il bimbo Calcarea carbonica predilige le uova sode (il bimbo Nitricum acidum ha avversione al formaggio); dopo aver mangiato a sazietà compare nausea e rigurgiti continui, col sapore del cibo che è stato ingerito: compare una pienezza continua, in particolare non desidera mangiare nessun tipo di cibo cotto (Lycopodium ha fame intensa prima dei pasti, ma si riempie subito dopo pochi bocconi); il latte, bevuto poco prima risale in bocca acido, gli sembra acido e lo disgusta (in Phosphorus le secrezioni gastriche lasciano un odore pungente di aglio).
E’ noto Calcarea carbonica come il rimedio della stipsi insieme a Sulfur e Lycopodium, ma in questo rimedio della famiglia dei carboni troviamo anche diarrea (Alumina è il rimedio della stipsi cronica, intrattabile, che non risponde a nessuna cura: ma va usato nei casi di malattia psorica avanzata): si tratta di feci dapprima dure, non digerite, a causa di una forma di malassorbimento, e poi pastose e sottili (Phosphorus ha feci sottili e spesso diarroiche): solo con grande sforzo riesce a soddisfare il bisogno continuo di evacuare; talora le feci sono totalmente bianche e tale sintomo unito alle urine scure, ipercromiche rende Calcarea carbonica, come anche Sepia, un rimedio importante delle epatiti. Dopo l’evacuazione compare forte spossatezza (Carbo vegetabilis: dopo evacuazione permangono dolori e fermentazione. Causticum dopo l’evacuazione insorgono tantissimi disturbi. Colocynthis: in pancia c’è tanta aria, ma il paziente non riesce ad eliminarla e migliora piegandosi, ma soprattutto premendo con mano o oggetto zona dolente). Dal retto fuoriesce sangue: si tratta di una rettorragia, che non ha nulla a che fare con i noduli venosi, gonfi dell’ano, dolenti quando il paziente sta in posizione seduta, ovvero le emorroidi, che solo a volte sanguinano (In Sulfur le emorroidi non sanguinano. Hamamelis ha emorroidi che sanguinano molto. Lachesis e Vipera sono il rimedio della tromboflebite emorroidaria e fuoriesce sangue scuro dalle emorroidi. In Causticum il pacchetto emorroidario ostruisce l’orifizio anale); il retto fuoriesce con i suoi noduli venosi, durante l’evacuazione, come un rotolo (Sepia nel cronico e Paeonia in acuto sono i rimedi del prolasso rettale). Dopo l’evacuazione il paziente si sente molto stanco, spossato (in Magnesia carbonica la debolezza, la spossatezza, dopo l’evacuazione è notevole. Nitricum acidum è utile in corso di proctiti. Nux vomica ha continuamente la sensazione di non avere svuotato completamente l’intestino). Possiamo definire Calcarea carbonica il rimedio della distensione gastrica, accompagnata da scarsa acidità e forte stipsi
E’ anche il rimedio dei vermi, delle parassitosi intestinali, insieme a Sulfur, Carbo vegetabilis e Sepia.
Un liquido, dall’odore di salamoia di aringhe, gocciola dall’ano: l’ano è rosso, congestionato, umido, prude notevolmente e brucia (Sulfur avverte una sensazione di freddo dopo i pasti: come Kalium carbonicum è rimedio della steatosi epatica).
I pazienti che diventano bisognosi di Calcarea carbonica presentano un quadro di uretrite aspecifica caratterizzata da numerose minzioni notturne, stimolo frequente ad urinare e fuoriuscita di pochissima urina: hanno la sensazione di non riuscire a sufficienza ad urinare, a svuotare bene la vescica; l’urina è maleodorante, di colore scuro e lascia un sedimento bianco (Formica rufa è il rimedio acuto della urina fetida); l’uretra brucia prima e dopo la minzione come se l’urina passasse sopra una ferita; anche il glande è rosso, prude e brucia; un dolore come da pressione o schiacciamento compare nei testicoli (Clematis erecta è indicato nelle stenosi uretrali, nei dolori ai testicoli e ai cordoni spermatici e nel cosiddetto testicolo sensibile). Cala la capacità sessuale, ovvero non c’è calo di libido, non una riduzione del desiderio, ma un calo delle prestazioni (Phosphorus non va mai dato quando l’istinto sessuale è ridotto).
Si può somministrare con una certa certezza Calcarea carbonica quando le regole, ovvero il ciclo mestruale, sono in anticipo e abbondanti: durante le regole la donna riferisce calore interno e afflusso di sangue verso la testa, ma tanti altri disturbi, tipo cefalea, occhi gonfi, mal di gola, odontalgia, coliche addominali, irrequietezza fino allo svenimento (Phosphorus lamenta vampate di calore che dal basso salgono verso l’alto); utile nell’utero che sanguina o che presenta piccoli miomi intramurali; è rimedio importante nelle meno metrorragie (Sepia è rimedio principe delle fibromatosi uterine, in cui tutto prolassa e degli spotting ovulatori); la leucorrea è bianca come il latte.
La gola è ruvida, la raucedine non dolorosa; la tosse compare per lo più di notte ed è secca: se si cronicizza, ovvero se perdura a lungo diventa purulenta: il paziente espelle grandi quantità di muco, simile a pus; spesso tale tosse è scatenata da una specie di solletico in gola, come se ci fosse della polvere o un tappo che si muove su e giù per la gola (in Causticum la tosse, prima secca, poi catarrale, si presenta ad accessi e risente degli ambienti umidi. Capsicum ha tosse pertussoide, ad accessi e spesso diviene tale dopo varie cure, del tutto prive di risultato. Hepar sulfur sviluppa tosse secca, in grado di scatenare il vomito, con tosse grassa. Silicea lamenta un dolore toracico quando tossisce. Stannum è pieno di catarro, affoga nel suo catarro).
Il paziente che necessità di questo policresto avverte spesso la necessità di respirare profondamente: sente il torace tutto costretto, teso, come se fosse pieno di muco e sangue: durante la respirazione tutto il torace è dolorosamente sensibile al tatto: in particolare durante l’ispirazione avverte dolori nel torace, come da ferita ( In Spigelia il muco dalle narici diffonde, o meglio scende nella faringe posteriore e spesso viene deglutito : si tratta di muco bianco o giallo: il paziente dice di sentire muco proveniente da dietro la gola). E’ sufficiente un piccolo sforzo per scatenare una crisi d’asma; il fiato corto e l’oppressione toracica si accompagnano a forti palpitazioni (Ipeca : asma senza accessi e solo dopo tale rimedio acuto si cura una eventuale allergia, per esempio agli acari o al pelo del gatto legata ad una positività agli Streptococchi. I rimedi acuti alle potenze centesimali, come una 5 CH hanno una azione immediata); il cuore batte in modo ansioso e tremante: il paziente stesso ha paura di avere una vera malattia di cuore (Phosphorus ha forti palpitazioni legate a disturbo tiroideo). Le ghiandole mammarie femminili sono dolenti, soprattutto al tatto, come suppurate, ovvero come se dentro vi fosse un ascesso: il capezzolo è infiammato, gonfio e caldo (in Ammonium carbonicum e Sepia troviamo dolori al seno. Petroleum si rivela utile nei fibromi e nei lipomi della mammella).
I dolori, in Calcarea carbonica, sono molto violenti, ma passano velocemente, iniziano e si concludono rapidamente (Natrum muriaticum è il rimedio della osteoporosi grave. In Phosphorus il dolore all’anca compare soprattutto con la deambulazione ed il movimento). La lombalgia è insopportabile: il paziente non riesce a coricarsi o a sedersi e se è seduto fatica molto a mettersi in piedi (le lombalgie acute in seguito a colpo di freddo richiedono Aconitum. Kali carbonicum è il rimedio della lombosciatalgia dopo aver sollevato un peso, con dolore bruciante che dai glutei scende in basso verso la gamba. Il classico colpo della strega può trovare giovamento con Sulfur); un dolore tirante, una pressione compare tra le scapole e impedisce la respirazione; il collo è teso e rigido: fatica girare la testa. I dolori crampoidi , tipici di Calcarea carbonica, compaiono negli avambracci e nelle mani: si tratta di dolori strappanti, a volte, come se qualcosa fosse stato disteso, o dislocato, come in seguito ad una distorsione; nelle mani compaiono tremori, formicolii, intorpidimenti, brulichii: quando il paziente distende le dita queste diventano tutte tirate, rigide, strette fra loro, come incollate insieme; le tre dita centrali della mano diventano bianche, fredde e insensibili (Agaricus muscarius è il rimedio classico dei geloni e del fenomeno di Raynaud). Il paziente Calcarea carbonica avverte gli arti inferiori deboli, come se avesse da poco terminato una lunga passeggiata, ma lamenta anche irrequietezza e pesantezza delle estremità inferiori; sente la zona del fianco e della coscia fragile, come se si fosse accorciata; avverte fitte nelle coscia, dolori contusivi, come se avesse subito un colpo, un trauma; nel polpaccio compaiono violenti crampi, specie di notte e quando il paziente allunga la gamba (Causticum è il rimedio dei crampi al polpaccio); ad ogni passo duole il polpaccio; tipici di Calcarea carbonica sono i dolori crampoidi alla pianta del piede e alle dita del piede, talora associati a sensazione di bruciore (Colocynthis è indicato nella contrattura muscolare riflessa posttraumatica, come un colpo di frusta da tamponamento nel collo; se poi dopo permane dolenzia riflessa, ovvero un dolore posturale utile Calcarea carbonica). Le mani e i piedi bruciano, ma a volte si addormentano: in particolare le parti su cui il paziente sta seduto, durante il riposo pomeridiano, si intorpidiscono (in Dulcamara i dolori e gli scricchiolii alle piccole articolazioni si aggravano col freddo umido). ………..
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www.homeoint.org.
Elementi
Asterias rubens
Atrax robustus
Aurum metallicum
Baptisia tinctoria
Baryta arsenicosa
Baryta carbonica
Belladonna
Bellis perennis
Benzoicum acidum
Berberis vulgaris
Berillium
Bismuthum subnitricum
Blatta orientalis
Bombyx processonaria
Borax
Bovista
Bromum
Bryonia alba
Bufo rana
Bursa pastoris
Buthus australis
Butyricum acidum
Cactus grandiflorus
Cadmium metallicum
Cajuputum
Caladium seguinum
Calcarea arsenicosa
Calcarea bromata
Calcarea carbonica
Calcarea fluorica
Calcarea phosphorica
Calcarea silicata
Calcarea sulphurica
Camphora
Cannabis indica
Cannabis sativa
Cantharis vescicatoria
Capsicun annuum
Carbo animalis
Carbo vegetabilis
Carcinosinum
Carduus marianus
Caulophyllum thalictroides
Causticum
Cedron
Cenchris contortix
Cetonia aurata
Chamonilla matricaria
Chelidonium majus
Chenopodium anthelminticum
Chimaphila umbellata
China
Cicuta virosa
Cimex lectularius
Cimicifuga
Cina
Cinnabaris
Cistus canadensis
Clematis erecta
Clematis vitalba
Cocculus indicus
Coccus cacti
Coffea cruda
Colchicum autumnale
Colocynthis
Condurango
Conium maculatum
Convallaria majalis
Copaiva officinalis
Corallium rubrum
Crocus sativus
Crotalus horridus
Croton tiglium
Cuprum metallicum
Cyclamen europaeum
Digitalis purpurea
Dioscorea villosa
Dolichos pruriens
Drosera
Dulcamara
Elaps corallinus
Elaterium
Epiphegus
Eryngium aquaticum
Etna lava
Euphrasia officinalis
Fabiana imbricata
Fagopyrum
Fel tauri
Ferrum iodatum
Ferrum metallicum
Ferrum phosphoricum
Ferrum picricum
Ferrum silicicum
Ferrum sulphuricum
Flor de piedra
Fluoricum acidum
Garcinia gambogia
Gelsemium
Glonoinum
Gnaphalium polycefalum
Graphites
Grindelia robusta
Guaiacum
Hamamelis virginica
Hecla lava
Hedeoma pulegioides
Helianthus annuus
Helleborus niger
Helvella crispa
Heloderma horridus
Helonias dioica
Hepar sulphur
Hirudo medicinalis
Hura brasiliensis
Hydrastis canadensis
Hydrocyanicum acidum
Hyoscyamus
Hypericum perforatum
Iberis amara
Ignatia
Illicium anisatum
Iodum
Ipeca
Iris versicolor
Jaborandi
Jalapa
Juglans cinerea
Juglans regia
Kali arsenicosum
Kali bichromicum
Kalium bromatum
Kalium carbonicum
Kalium iodatum
Kalium nitricum
Kalium phosphoricum
Kalium sulphuricum
Kalmia latifolia
Kreosotum
Lac caninum
Lac defloratum
Lac vaccinum
Lachesis
Lachnanthes tinctoria
Lacticum acidum
Latrodectus mactans
Laurocerasus
Ledum palustre
Lemna minor
Leptandra virginica
Lilium tigrinum
Lithium carbonicum
Lobelia inflata
Luesinum o syphilinum
Lycopodium
Lycopus virginicus
Lyssinum
Magnesia carbonica
Magnesia muriatica
Magnesia phosphorica
Magnesia sulphurica
Mancinella
Mandragora
Manganum
Medorrhinum
Melilotus officinalis
Menyanthes trifoliata
Mephitis putorius
Mercurius corrosivus
Mercurius cyanatus
Mercurius solubilis
Mezereum
Millefolium
Momordica
Moschus
Murex purpurea
Muriaticum acidum
Mygale lasiodora
Myristica sebifera
Myrtus communis
Naja tripudians
Natrum carbonicum
Natrum muriaticum
Natrum sulphuricum
Nephentes
Niccolum metallicum
Nitricum acidum
Nux moschata
Nux vomica
Oenanthe crocata
Okoubaka
Oleander
Onosmodium
Opium
Oxalicum acidum
Paeonia
Palladium
Pareira brava
Paris quadrifolia
Petroleum
Petroselinum
Phellandrium
Phosphoricum acidum
Phosphorus
Phytolacca
Picricum acidum
Piper methysticum
Platina
Plumbum metallicum
Podophyllum peltatum
Polygonum aviculare
Populus tremula
Ptelea trifoliata
Pulsatilla
Quebracho
Quercus glandium spiritus
Radium bromatum
Ranunculus bulbosus
Raphanus sativus niger
Rathania
Rauwolfia serpentina
Rheum
Rhododendron
Rhus tox
Robinia pseudo-acacia
Rumex crispus
Ruta graveolens
Sabadilla
Sabina
Sambucus nigra
Sanguinaria
Sanicula aqua
Sarsaparilla
Scilla marittima
Secale cornutum
Selenium
Senecio aureo
Senna
Sepia
Serum anguillae
Silicea
Spigelia
Spongia tosta
Stannum metallicum
Staphysagria
Sticta pulmonaria
Stillingia sylvatica
Stramonium
Strontium carbonicum
Sulphur
Sulphur iodatum
Sulphuricum acidum
Symphytum
Syzygium jambolanum
Tabacum
Taraxacum officinale
Tarentula cubensis
Tarentula hispanica
Taxux baccata
Tellurium metallicum
Terebinthina
Teucrium marum verum
Thallium metallicum
Theridion
Thuja
Trillium pendulum
Tubercolinum
Uranium nitricum
Ustilago maydis
Valeriana officinalis
Venus mercenaria
Veratrum album
Verbascum thapsus
Vespa crabro
Vespa vulgaris
Viburnum opulus
Viola odorata
Viola tricolor
Vipera redii o vipera aspis
Wyethia
Xanthoxylum fraxineum
Zea italica
Zincum metallicum
Zingiber
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