IMMUNOLOGIA   e   DISCRIMINAZIONE

\ L’immunologia  è una scienza che studia la capacità dell’organismo a discriminare, ovvero  a distinguere ciò che è estraneo  all’organismo   da ciò che non lo è. Per poter riconoscere   le cose  estranee, straniere , pericolose, da eliminare occorre  prima di tutto  conoscere  bene  che cosa  veramente fa parte  di tutto l’organismo: per neutralizzare il non self  occorre   sapere veramente tutto del self.

\ L’HLA è la carta d’identità  dell’uomo: si tratta di molecole glicoproteiche presenti sulla superficie  delle cellule che consentono  ad un individuo di differenziarsi da un altro individuo.

\ Un agente estraneo, come un batterio,  che di solito presenta una struttura proteica, viene fagocitato dalle APC (cellule presentati l’antigene):  tali APC  in genere   sono cellule dendritiche:  dopo la fagocitosi  l’antigene  subisce  due trattamenti  molto studiati  che  prendono  il  nome di   processazione  e presentazione: in pratica dentro la cellula vengono ridotti a piccoli pezzi,  e quindi  vengono  presentati  sulla superficie della cellula, uniti a molecole  HLA; tale presentazione consente al linfocita  di vedere tale nemico  e poi distruggerlo  grazie all’azione di anticorpi.

\ In mancanza di molecole HLA specifiche  il nemico  anche se processato, anche se ha subito un vero processo, non viene presentato  e quindi   rimane invisibile:  non può essere distrutto e  quindi  tale soggetto  non  può sviluppare la malattia legata  a  quel patogeno: non è suscettibile a tale malattia.

\La sintomatologia  non dipende dall’agente infettivo  che innesca  la malattia, ma dalla risposta immunitaria  nei confronti dell’agente patogeno.

\ Nel momento in cui si sviluppa una risposta immunitaria  contro un patogeno vengono prodotti  linfociti capaci di  reagire contro  due strutture  identiche: il patogeno  ovviamente,  come è giusto che sia  e contemporaneamente  (e quì sta la fregatura)  le proteine dell’organismo simili a quelle  dell’agente patogeno: questo non dovrebbe mai accadere, ma in realtà si verifica spesso; il fenomeno  che sta alla base di tutto questo  si chiama: mimetismo  molecolare: tale molecular mimicry ci dice che molti germi patogeni presentano antigeni   molto simili,  o addirittura in comune con strutture dell’organismo ospite:  una volta scatenata una risposta contro il nemico poi tale  risposta   si rivolgerà  anche contro le  strutture  dell’ospite: una volta partito il colpo dalla pistola  non è più possibile frenare il proiettile e nemmeno  spostare la traiettoria; questo inganno   è  legato a tale mimetismo: ne consegue  che  per un errore evidente del sistema immunitario  le strutture  aventi la funzione di distruggere il nemico poi si sbagliano e distruggono anche cose buone:  il nemico va neutralizzato con  rapidità e con meccanismi veloci: tale perentorietà, tale  violenza d’azione  la ritroviamo identica quando tali difensori si accaniscono contro il self, contro le strutture dell’organismo stesso: ne consegue che i difensori  perdono la capacità di discriminazione  si dice  in termini tecnico: non distinguono il nemico, da quello che è amico, il patogeno da quello che fa parte di se stessi: i difensori si autoaggrediscono, colpiscono se stessi;  sparano  contro se stessi, contro la pelle, l’intestino, le articolazioni: è questa la  causa di insorgenza   delle  malattie  autoimmuni, come psoriasi, celiachia artrite reumatoide.