EPITOPI  e  DETERMINANTI ANTIGENICI

HLA  e  PROMISCUITA’  e TASCA

. La capacità di riconoscere l’antigene  è alla base della risposta immunitaria   adattativa

. L’antigene  è  qualunque molecola riconosciuta da specifici recettori espressi sui linfociti B e T.

. Il riconoscimento dell’antigene non sempre induce attivazione del linfocita!

. L’antigene capace di promuovere una risposta immunitaria viene definito immunogeno.

. L’immunogenicità  è legata ad alcune proprietà dell’antigene, in particolare  l’estraneità.  Per scatenare una risposta immunitaria una molecola deve essere riconosciuta come estranea, ossia non self.

. Gli immunogeni migliori hanno in genere un peso superiore a 10.000 dalton, mentre molecole di peso inferiore a 1000 sono debolmente immunogeniche.

. Le proteine e subito dopo i carboidrati sono tra gli immunogeni più potenti.

. I linfociti B e T riconoscono l’antigene con modalità diverse!

. Il TCR riconosce peptidi antigenici derivati da proteine degradate ed esposte sulla superficie cellulare.  

. Il BCR riconosce l’antigene nella forma nativa.

. Gli adiuvanti  sono  fattori che influenzano l’induzione di una risposta immunitaria;  gli adiuvanti sono sostanze che, quando somministrate insieme all’antigene, potenziano la risposta immunitaria evocata nei confronti di quell’antigene.

. I linfociti B riconoscono l’antigene nella sua conformazione nativa.

. Gli anticorpi si legano a porzioni molecolari dell’antigene proteico chiamate determinanti antigenici o EPITOPI. Spesso l’antigene è un mosaico di determinanti antigenici  e in tal caso  assume il nome di antigene  multivalente.  Gli epitopi posso avere dimensioni e forme diverse   e possono essere lineari o discontinui .

Un epitopo lineare è formato da aminoacidi contigui.  Un  epitopo   discontinuo  è formato da residui aminoacidici non disposti in sequenza nella struttura primaria ma che si giustappongono in seguito al ripiegamento della proteina. 

. Gli epitopi riconosciuti dagli anticorpi sono idrofilici e accessibili.  Il linfocita B in seguito al riconoscimento di un epitopo antigenico si attiva e differenzia in plasmacellula

che rilascerà anticorpi specifici per lo stesso epitopo.  Epitopi antigenici diversi esposti sulla superficie di uno stesso patogeno attiveranno linfociti B diversi.

. Il linfocita T non è in grado di riconoscere l’antigene nella sua conformazione nativa, ma ha bisogno dell’intervento di   APC  o  Cellule  Presentanti  l’Antigene.  Le APC degradano l’antigene proteico in piccoli peptidi.   Gli epitopi riconosciuti dai linfociti T sono interni.

. I linfociti B e T riconoscono l’antigene con modalità diverse! 

. Il legame tra TCR ed il complesso HLA/peptide è un legame a bassa affinità,  ma l’intervento dei co-recettori ne aumenta la forza: il CD8 lega HLA  di classe I mentre il CD4 lega  HLA  di classe II.

. Le molecole HLA  di tipo 1  e 2  legano saldamente il peptide all’interno delle loro rispettive tasche che presentano elevata omologia strutturale.  Il polimorfismo è concentrato nella zona che forma la tasca per il peptide: ciò   condiziona fortemente il legame con il peptide!