RISPOSTE IMMUNITARIE e SPECIFICITA’, DIVERSITA’ ,
MEMORIA , AUTOLIMITAZIONE ,
DIVERSIFICAZIONE
. Le risposte immunitarie hanno la funzione di eliminare l’antigene e tale compito viene svolto con due metodiche principali:
la risposta umorale, basata sulla produzione di molecole solubili, gli anticorpi e la risposta cellulo-mediata: basata sulla azione diretta da parte di cellule effettrici immunitarie e non; le cellule effettrici non immunitarie sono reclutate ed attivate dalle cellule immunitarie stesse
Le risposte umorali sono rivolte verso antigeni accessibili al liquido interstiziale: gli anticorpi non sono in grado di passare la membrana citoplasmatica. Le risposte cellulo- mediate sono rivolte verso antigeni intra-cellulari: le cellule del sistema immunitario possono aggredire antigeni intra-citoplasmatici eliminando la cellula portatrice dell’antigene.
\ Le risposte sia umorali che cellulo-mediate nei confronti degli antigeni mostrano alcune caratteristiche fondamentali:
- SPECIFICITA’
- DIVERSITA’ ,
- MEMORIA ,
- AUTOLIMITAZIONE ,
- DIVERSIFICAZIONE.
1) la specificità: le risposte immuni sono specifiche per i diversi antigeni; le risposte immuni sono specifiche per i diversi antigeni: ciò che viene riconosciuto è la superficie di contatto fisica, cioè la nuvola elettronica e di cariche, indipendentemente dalla natura chimica (come avviene per tutti i riconoscimenti ligando/recettore). Le porzioni degli antigeni riconosciute dai singoli linfociti sono denominate determinanti o epitopi : un antigene macromolecolare può contenere molti determinanti uguali o diversi tra loro
i linfociti antigene-specifici si sviluppano senza stimolazione antigenica: cloni di linfociti con differenti recettori per l’antigene e diversa specificità sono già presenti in soggetti non immunizzati.
2) La diversità: in ogni individuo varia il numero totale delle specificità antigeniche dei linfociti; la diversificazione è essenziale per la difesa degli individui nei confronti della miriade di possibili patogeni ambientali e delle possibili alterazioni patologiche del self.
3) La memoria: l’esposizione del sistema immunitario ad un antigene estraneo aumenta la sua capacità a quel particolare antigene in seguito ad un secondo incontro; la specificità e la memoria rendono il sistema immunitario capace di generare risposte più intense verso stimolazioni persistenti o ricorrenti da parte dello stesso antigene: tale specificità e tale memoria consentono di combattere efficacemente infezioni prolungate o ripetute o persistenti.
4) L’autolimitazione: tutte le risposte immunologiche normali si esauriscono un poco alla volta dopo la cessazione della stimolazione antigenica conseguente alla eliminazione dell’antigene; con la scomparsa dell’antigene i linfociti perdono il loro principale stimolo attivatorio, che cioè li possa indurre ad attivarsi: vanno in apoptosi in maggioranza, mentre solo un piccolo numero si trasforma in cellule quiescenti di memoria.
l’auto-limitazione consente al sistema di ritornare ad uno stato di riposo dopo aver eliminato l’agente estraneo: ciò rende possibile una risposta ottimale ad altri antigeni che eventualmente si presentino. Quindi la risposta si spegne dopo che ha raggiunto il suo scopo, ovvero l’eliminazione dell’antigene: si tratta del solito vantaggio legato al fatto che la natura non spreca nulla e fa sempre il minimo sforzo per ottenere il massimo risultato; in questo caso specifico il vantaggio è doppio; c’è un vantaggio biologico perché una risposta del sistema immunitario costa molto e può scatenare effetti collaterali; c’è anche un vantaggio di spazio: lo spazio fisico è sempre poco e i cloni linfocitari espansi occupano molto spazio: la loro assenza è comoda anche per motivi di spazio.
5) La discriminazione dal self e dal non self: grazie ai meccanismi di tolleranza il sistema immunitario risponde agli antigeni propri o self in modo corretto e verso gli antigeni non self risponde in modo da eliminarli: non accetta nessuna variazione endogena o esogena degli antigeni; la tolleranza al self, è essenziale per prevenire risposte verso i propri costituenti cellulari e tissutali, pur mantenendo una grande ricchezza a carico del repertorio di diversi cloni di linfociti.