VIRUS  DANNI  e  PERSISTENZA   e  ELUSIONE

  • Il sistema immunitario risponde in modo diversificato e specializzato ai diversi tipi di patogeni.
  • La patogenicità del patogeno e la sua sopravvivenza nell’ospite sono condizionate dalla capacità dell’agente infettivo di eludere o resistere ai meccanismi effettori dell’immunità
  • In molte infezioni il danno tissutale e la malattia possono essere causati dalla risposta dell’ospite e dalle molecole che la mediano piuttosto che dall’agente infettante in se.
  • I principali meccanismi della immunità innata  sono l’attivazione del complemento, la fagocitosi e la risposta infiammatoria.

.  Altro aspetto di questa economia       evolutiva è il fatto che contro un antigene complesso generalmente prevale la risposta contro uno solo (o molto pochi) tra i molti determinanti antigenici presenti sull’antigene stesso

  • Le principale conseguenze patologiche della RISPOSTA IMMUNITARIA ABNORME   Contro  i batteri extracellulari sono l’infiammazione e lo shock settico, causati principalmente  dalle citochine, in particolare  il   TNF  prodotte dai macrofagi attivati. Lo shock settico  è una grave conseguenza patologica di infezioni disseminate da Gram+ e Gram-:  si manifesta con collasso cardiocircolatorio e coagulazione intravascolare disseminata.
  • La VIRULENZA   dei batteri è correlata con una serie di meccanismi di resistenza alla risposta immunitaria innata . Il principale meccanismo per eludere l’immunità umorale è la continua mutazione genetica degli antigeni di superficie.
  • La  IMMUNITA’  INNATA   si  basa principalmente sull’azione dei fagociti e delle cellule NK, che interagiscono fra di loro mediante citochine (IL-12 e IFN-γ) favorendo l’uccisione dei batteri fagocitati. Infatti, una caratteristica dei batteri intracellulari è la loro capacità di sopravvivere  e anche di replicarsi all’interno dei fagociti.
  • La principale RISPOSTA   immunitaria protettiva è quella   CELLULO – MEDIATA  che consiste nell’attivazione dei macrofagi da parte dei linfociti TH1, che porta all’uccisione dei microrganismi fagocitati, e nella lisi delle cellule infettate da parte dei CTL.
  • L’attivazione dei macrofagi può scatenare un danno tissutale. Questo danno può manifestarsi come reazione di ipersensibilità di tipo ritardato (Delayed-Type Hypersensitivity, DTH) verso antigeni proteici microbici.
  •  La PERSISTENZA   dei patogeni per lunghi periodi di tempo all’interno dei macrofagi causa un’attivazione cronica dei linfociti T e dei macrofagi che può portare alla formazione di uno pseudo-tessuto,    come un  granuloma  intorno al batterio; in tal caso  di parla di infiammazione granulomatosa. Questa reazione ha lo scopo di impedire la diffusione dei batteri, ma può anche causare un grave danno funzionale dovuto a necrosi e fibrosi tissutale.

.  I batteri intracellulari hanno sviluppato varie strategie per resistere agli attacchi dei fagociti:

  1. inibiscono la formazione di fagolisosomi,
  2. neutralizzano gli intermedi reattivi dell’ossigeno,
  3. distruggono la membrana  dei fagosomi,  e quindi evadono nel citoplasma
  4. I VIRUS  LITICI   inducono la lisi e la morte della cellula infettata e l’effetto del virus viene detto citopatico.
  5. I virus possono anche causare INFEZIONI  LATENTI  e  PERSISTENTI:  in questi    casi   il DNA virale permane nella cellula ospite e possono essere prodotte proteine che alterano le funzioni cellulari. La latenza è frequentemente una forma di equilibrio fra l’infezione persistente e la risposta immunitaria che riesce a controllare l’infezione senza eradicarla. Le infezioni latenti possono disseminarsi e persino diventare produttive in caso di compromissione del sistema immunitario.
  6. Le risposte immunitarie innata e adattativa rivolte  contro  i virus mirano a bloccare l’infezione neutralizzando i virioni extracellulari ed eliminando le cellule infettate.
  7. I principali meccanismi di immunità innata ai virus sono l’inibizione dell’infezione da parte degli IFN di tipo 1 e l’uccisione delle cellule infettate da parte dei natural  killer o NK.   
  8. L’immunità adattativa alle infezioni virali è mediata dagli anticorpi neutralizzanti, che bloccano l’adesione e l’ingresso del virus all’interno delle cellule bersaglio, e dai CTL che eradicano l’infezione uccidendo le cellule infettate.  Le IgA  SECRETORIE  svolgono un ruolo importante nella neutralizzazione del virus che penetra attraverso le mucose respiratoria e intestinale. Gli anticorpi possono anche OPSONIZZARE  le particelle virali favorendone la rimozione da parte dei macrofagi.

. L’attivazione del   COMPLEMENTO  può promuovere la fagocitosi e favorire la lisi dei virioni con pericapside  e delle cellule infettate.

. I linfociti T citotossici  uccidono direttamente le cellule infettate dove gli antigeni virali vengono espressi e  presentati, sulla membrana cellulare, associati all’HLA-1. La cellula infettata o suoi corpi apoptotici possono essere fagocitati da cellule dendritiche e, con un meccanismo di “cross priming”, i determinanti antigenici virali presentati ai linfociti CD8+ naive. Il crosso priming è un processo attraverso il quale antigeni virali vengono presentati attraverso le molecole HLA di tipo1: si tratta di  una peculiarità  di  alcune cellule dendritiche  che permette loro di attivare linfociti T CD8+ anche se gli antigeni sono stati prodotti in cellule incapaci di presentare l’antigene.

  • Vi sono tanti meccanismi operati dai virus pere difendersi dal sistema immunitario detti  di ELUSIONE  IMMUNITARIA:

1)  la modificazione degli antigeni : (Rhinovirus e virus influenzali),

  • inibizione della  processazione dell’antigene,
  •  rimozione delle molecole HLA di tipo 1  dal reticolo endoplasmatico (Cytomegalovirus),
  • produzione di omologhi dei recettori delle citochine (Cytomegalovirus  e Pox virus),
  • produzione di citochine immunosoppressive  (EBV),
  • infezione di cellule immunocompetenti  (HIV),
  • La Listeria monocytogenes è in grado di produrre una proteina, la listeriolisina capace di far uscire il batterio dalle vescicole: tale sostanza produce pori o buchi nelle vescicole: poi da tali fori escono gli agenti patogeni, ma anche prodotti di rifiuto, molto  tossici  per il citoplasma.