VIRUS o FLAG o COMPARTIMENTAZIONE
+ Un virus per sopravvivere si deve nascondere: deve fare in modo che i linfociti T non riescano a scovarlo, deve porre tra sé e il sistema una compartimentazione; se poi decide di uscire da tale compartimentazione un virus tira fuori una bandiera, un FLAG (flag significa bandiera in inglese) per farsi riconoscere: consente alle cellule T di uccidere la cellula epatica, per esempio nel caso del virus della epatite C: in tal modo esce dalla cellule a va ad infettare altre cellule.
+ Un virus contiene numerosi epitopi che di solito sono glicoproteine; tali epitopi stimolano risposte specifiche che possono riguardare altre cose; strutture diverse presentano epitopi in comune: questo costituisce l’elemento centrale del cosiddetto mimetismo molecolare.
+ Se sono presenti più virus e lo dice il laboratorio, essi in realtà lavorano insieme: coinvolgono strutture sempre più simili fra di loro, anche se antigenicamente sembrano lontano: grazie alla diffusione degli epitopi si avvicinano sempre di più fra loro e le loro risposte diventano sempre più allargate.
+ Nella fase di latenza di una malattia c’è una minima presentazione d’antigene e questa è la condizione necessaria per capire tale fase di latenza e poi perché avviene una riattivazione del virus.
+ Alcuni erroneamente sostengono che il virus dalle cellule dei gangli nervosi poi iniziano a proliferare, camminano lungo l’assone e arrivano alle labbra dove poi compare l’herpes: questo non succede. Una cosa certa è la presenza di DNA virale sulle lesioni erpetiche secondarie delle labbra: nessuno ha mai visto il virus in tali dermatiti: si vedono frammenti peptidici, ovvero si vede la ripresentazione dell’antigene da parte delle cellule epiteliali della cute. L’HSV ha tropismo verso cellule epiteliali e nervose.
+ Hahnemann per la prima volta parla di miasmi infettivi cronici persistenti; tale novità è stata compresa solo a partire dal 1970 circa. I virus erpetici mostrano come il modello di malattia cronica impostato da Hahnemann è vero e anche facile da comprendere. La ripresentazione dell’antigene può essere all’origine di fenomeni ricorrenti e intermittenti di manifestazioni erpetiche, e contemporaneamente sempre per mimetismo molecolare può coinvolgere altre strutture; queste strutture diverse sono strutture nervose nel caso degli herpes virus, perchè i virus erpetici mostrano tropismo verso le strutture nervose; alla base del problema non c’è la replicazione del virus, ma una risposta che si attiva e crea un danno; il danno è legato alla attività citotossica dei linfociti del paziente cui si aggiunge l’aiuto dei linfociti T helper che mettono in atto due fenomeni importanti. Il primo evento legato agli helper è quello di una attività infiammatoria che si manifesta attraverso la produzione di citochine o altri mediatori chimici della infiammazione; il secondo aspetto legato agli helper è la produzione di anticorpi. La produzione di anticorpi non è sinonimo di danno, ma consente al medico di studiare la storia del paziente: gli anticorpi rappresentano la memoria, ovvero la memoria che sta alla base della patologia, la quale è visibile in perché si può titolare con l’aiuto del laboratorio.