…Hahnemann fu il primo a parlare di infezione cronica persistente; la medicina convenzionale verso il 1970 ha introdotto concetti di persistenza infettiva, la quale insieme la mimetismo molecolare consente di spiegare la malattia cronica.
… Chi fa shift TH1 – TH2 consente la persistenza infettiva.
…Nei virus erpetici è stata dimostrata una presentazione d’antigene minima, continua, subliminale, in grado di determinare una risposta minima; i virus erpetici hanno la capacità di persistere nell’organismo e di riattivarsi. Per sostenere la persistenza della risposta non è necessario che ci sia una persistenza dell’infezione! Hahnemann aveva compreso bene questo: egli scrisse, che, una volta esaurita la fase primaria della malattia psorica, il paziente entrava nella fase di latenza e non era più contagioso: in tale fase, nota anche come psora latente, il soggetto può rimanere per anni, tuttavia la MALATIA CRONICA PSORICA EVOLVE SEMPRE in maniera ineluttabile; Hahnemann poi sosteneva che tale evoluzione dipende dalla alterazione della forza vitale; in particolare tale avanzamento della malattia cronica dipende da una risposta immunitaria che rimane nel tempo.
… Nella dermatite atopica la risposta verso gli antigeni di Streptococco agisce anche sulla cheratina della cute, scatenando la lesione eczematosa tipica.
.I linfociti quando passano nel timo subiscono un doppio controllo. I linfociti vengono sempre testati per non divenire autodistruggenti.
. In immunologia si ragiona per forme: la risposta immunitaria innescata da antigeni è indirizzata anche su porzioni omologhe dell’ospite: la malattia si genera per una persistenza di una risposta all’agente infettivo, per una citotossicità linfocitaria sulle cellule bersaglio. Il mimetismo molecolare spiega la genesi delle malattie croniche. Il termine mimetismo è calzante perché indica una SOMIGLIANZA non una identità: è somiglianza che non dipende solo dalla analisi strutturale, ma soprattutto dalla morfologia, dalla forma, dalla conformazione spaziale di una molecola: strutture diverse, ma con conformazione spaziale simili inducono risposte analoghe e ciò è ammesso sia nel ponderale che nell’ultradiluito come in campo omeopatico psorico e hahnemanniano; se ci sono linfociti che determinano una risposta, la quale poi scatena una patologia, il problema dell’antigene è relativo non al ponderale, ma al dialogo che l’antigene stesso può avere col linfocita: per un linfocita leggere una molecola o una sua riproduzione diluita e dinamizzata è la stessa cosa: il linfocita è capace di discriminare, leggere e memorizzare.
+++ C’è somiglianza tra antigeni di streptococchi e cheratina; la stessa cheratina poi viene trovata anche in carcinomi e adenocarcinomi. Non sono gli anticorpi a generare autoimmunità: gli anticorpi sono l’espressione della autoimmunità. Uno stimolo può attivare un processo che poi si autoorganizza, come quello della risposta immunitaria: al medico omeopata poi non interessa tale stimolo, una volta che esso abbia attivato un processo; l’autoimmunità indotta dal mimetismo molecolare si manifesta soltanto quando gli antigeni estranei sono simili a quelli dell’ospite.
… Possiamo definire la malattia come una risposta: non sono glia genti patogeni a causare i sintomi: i sintomi insorgono quando è l’organismo che risponde agli agenti patogeni: l’entità di una malattia dipende dalla risposta dell’individuo: se il sistema di difesa del corpo umano non riconosce l’agente patogeno, nemmeno risponde a tale agente infettivo e quindi la malattia non può sussistere. Le malattie sono acquisite, ovvero determinate da una nostra capacità di risposta ad uno stimolo.
. Il MIMETISMO MOLECOLARE è una branca della ricerca medica che studia le somiglianze strutturali tra un agente infettivo e i costituenti dell’ospite: esiste la possibilità, ma non sempre si realizza, che una reazione linfocitaria, generata da uno stimolo specifico, coinvolga anche le strutture omologhe dell’organismo. Il mimetismo molecolare gioca un ruolo rilevante nella predisposizione a sviluppare certe patologie: essere predisposti ad una certa malattia non significa avere tale malattia: la patologia compare se un certo costituzionalismo genetico legato all’HLA viene innescato da fenomeni epidemiologici e contagiosi che lavorano mediante il mimetismo molecolare: tale mimetismo possiamo definirlo un questione totalmente omeopatica presente all’interno della medicina convenzionale: testimonia un rapporto di somiglianza tra strutture diverse; esattamente questo propone la medicina omeopatica psorica; tale arte omeopatica si basa sulle somiglianze tra cose diverse, ovvero fra i sintomi del paziente i sintomi dei vari rimedi sperimentati sul paziente sano e i sintomi provenienti dalla tossicologia.
!!! Non succede mai che un virus uccida una cellula: siamo noi stessi che uccidiamo quello che a noi non appartiene: il problema è che spesso quello che non ci appartiene assomiglia molto a ciò che ci appartiene. Una volta scatenata una risposta verso l’EBV, se tali molecole virali sono simili a quelle del DR4, può svilupparsi una risposta verso la sinovia e quindi una artrite reumatoide: questo può accadere per fortuna solo a volte, non sempre, semplicemente perché le molecole del DR4 sono particolarmente espresse a livello della sinovia: tale DR4 rappresenta un locus di suscettibilità solo dopo che è avvenuto tale innesco infettivo, rappresentato dalla risposta all’EBV: quindi il DR4 è condizione necessaria, ma non sufficiente per determinare una artrite reumatoide. \\\Non è mai il virus che uccide una cellula: siamo noi stessi che uccidiamo quello che a noi non appartiene: il problema è che quello che non appartiene a noi, spesso assomiglia e anche molto a ciò che ci appartiene: questo è i concetto principe del cosiddetto fenomeno del mimetismo molecolare o molecolar mimicry. Una volta scatenata una risposta vero un EBV, se tali molecole virali sono simili a quelle del DR4 può svilupparsi una risposta verso tali molecole DR4 e quindi verso la sinovia, dove tali molecole DR4 sono particolarmente espresse: alla lunga tale risposta può condurre alla genesi di una artrite reumatoide.
§§§ Il mimetismo molecolare è l’espressione di una memoria immunitaria; non è l’espressione di una cross reattività di tipo IgM, che non ha alcun significato: rappresenta il criterio di similitudine applicato a livello molecolare: riguarda le strutture di somiglianza, ovvero i cosiddetti epitopi condivisi : gli agenti infettivi possono contenere brevi sequenze di aminoacidi altamente immunogene: l’epitopo o determinante antigenico è quella piccola parte di antigene che è in grado di legare l’anticorpo; una singola molecola di antigene può contenere diversi epitopi riconosciuti da anticorpi differenti; una sequenza di pochi aminoacidi viene definita immunogena o altamente immunogena quando è in grado di stimolare una risposta immunitaria specifica, la quale può essere indirizzata anche nei confronti di alcuni costituenti simili dell’ ospite. Gli EPITOPI CONDIVISI rappresentano gli antigeni condivisi tra agente infettivo e l’organismo ospite: l ’epitopo è una frazione di 4 \ 6 aminoacidi condivisi tra una regione di un batterio e una regione di una molecola HLA; un epitopo condiviso è la zona condivisa tra una regione dell’EBV, come la GP120 e l’HLA DR4, su una posizione di molecola ben leggibile da parte del sistema immunitario, ovvero su zone definite aree immunogene: un epitopo è immunogeno quando è capace di generare una risposta.
… Gli EPITOPI sono antigeni immunogeni, sono parte di un antigene: costituiscono una zona molto piccola dell’antigene, ma fortemente immunogena, formata da cinque a otto aminoacidi: l’epitopo è il rappresentante più importante del potere immunogeno di un antigene. Alcuni antigeni complessi presentano numerosi epitopi: quando un n antigene possiede diversi epitopi diviene in grado di stimolare cloni linfocitari diversi. A volte esistono EPITOPI CONDIVISI: gli epitopi sono condivisi da un agente infettivo e dall’organismo ospite e questo genera il fenomeno del mimetismo molecolare: per colpa di tale MOLECULAR MIMICRY la risposta dell’organismo verso l’epitopo diventerà contemporaneamente risposta antiinfettiva e autoimmune, indirizzata verso componenti del self, verso parti dell’individuo stesso.