RIMEDIO OMEOPATICO come MALATTIA INFETTIVA

§ Hahnemann sostiene  che il rimedio omeopatico agisce come  una  malattia   infettiva.

§ Il farmaco omeopatico  presenta  effetti aspecifici iniziali, poi effetti di stato e quindi una fase di convalescenza durante la quale induce effetti   secondari, ovvero reazioni avverse.

§ I   SINTOMI  GENERALI   ASPECIFICI   della primissima fase della sperimentazione del farmaco o  della malattia   non hanno nessun valore per il medico; poi seguono  i SINTOMI PORDROMICI, che sono comuni a tutti i pazienti: i sintomi prodromici, appartengono agli effetti primari e la loro durata dipende dalla durata complessiva del  farmaco: sono assimilabili ai sintomi prodromici di tutte le infezioni.

§ I SINTOMI di  STATO  della malattia e del farmaco sono caratterizzati da una risposta specifica anticorpale, che comporta anche una clinica specifica: avremo una sintomatologia legata alla noxa patologica, così come   gli agenti patogeni sono legati alle infezioni: si tratta di effetti primari che hanno una durata specifica  per ogni rimedio:  rappresentano i sintomi più importanti    per l’omeopata: sono    quei sintomi  che vanno utilizzati per   scopi   terapeutici.

§ Gli   EFFETTI SECONDARI    sempre del farmaco e della malattia sono analoghi alle fasi di convalescenza: rappresentano  il  tentativo di eliminare la noxa patogena: sono aspecifici,  personali, imprevedibili e tardivi perché compaio nella seconda metà della   sperimentazione:  non vanno usati per  usi terapeutici.  

§ L’EFFETTO  AVVRESO  di   un farmaco  o di una malattia infettiva evidenzia un problema sottostante, che ancora non si era evidenziato. Se uno  assume una aspirina può sviluppare ponfi  cutanei, ma non è l’aspirina che fa sorgere tali ponfi: tale aspirina tira fuori un  qualche cosa che era già dentro l’organismo: o meglio era lì in superficie ed è bastato poco  per tirarlo fuori.  E’  il paziente che presenta  tale forma di ipersensibilità, la quale si manifesta  ovvero  viene  concretamente  alla   luce in seguito ad uno  stimolo, rappresentato  per esempio  da una aspirina: anche  un trauma, un lutto, una emozione possono portare alla luce qualcosa che  c’era sotto, una malattia che stava covando nel nostro organismo  e che sicuramente sarebbe comparsa  prima  o  poi:  tale  stimolo  ha semplicemente portata prima alla luce  una  roba, una cosa  che già era preesnte.

§ Ogni volta che   somministriamo   un rimedio simile notiamo  una differenza tra la sintomatologia del paziente e la sintomatologia della patogenesia;  e questo  giustifica un aggravamento lieve e transitorio della  malattia  all’inizio di una cura omeopatica.