MILIARDI  di  ANTICORPI  e SOLO  20 MILA  GENI e   RICOMBINAZIONE GENICA

+ Ogni individuo ha  la capacità di produrre  nel corso della sua esistenza   miliardi di anticorpi diversi. Ogni anticorpo  presenta una struttura  e una funzione specifica, capace di interagire  con uno dei possibili antigeni  esistenti; in particolare ogni linfocita  B  produce sempre un solo ed unico tipo di anticorpo.

+  Dal punto di vista genetico   non è stato subito ben chiaro come l’organismo fosse in grado di  produrre  miliardi di   anticorpi  differenti.   La prima ipotesi di oltre 70 anni fa  sosteneva  la presenza di milioni di geni per le catene leggere e per  le  catene  pesanti  degli  anticorpi; ciò non è possibile in quanto oggi sappiamo  che il nostro genoma contiene circa 21 mila geni.  Il GENOMA  UMANO è il set completo della   sequenza di nucleotidi  dell’Homo sapiens e comprende il DNA nucleare e il DNA mitocondriale. Il genoma umano  mostra un corredo  di  circa  3,2 miliardi di paia di basi di DNA  contenenti circa 20 MILA GENI; il DNA  non codificante  raggiunge il 98,5%: quindi  solo circa   l’1,5 %    della  lunghezza  totale del DNA si basa su sequenze  codificanti.

… Intorno al 1970  è stata trovata la risposta giusta: è stato evidenziato il meccanismo della RICOMBINAZIONE  GENICA con cui si genera il repertorio di anticorpi specifici: durante lo sviluppo dei linfociti B la sequenza  completa  dei geni pere codificare la catena pesante   e  leggera  delle immunoglobuline  viene assemblata: vengono  cioè riunite regioni costanti e variabili  presenti in regioni lontane  fra loro dei loci delle   immunoglobuline; tale procedimento avviene solo nei linfociti  B, che sono le uniche cellule capaci di esprimere i geni delle immunoglobuline; nelle cellule non linfocitarie le sequenze  presenti  nei   loci   delle immunoglobuline restano nella loro configurazione originale o germinale e non subiscono riarrangiamenti.

… Anche i linfociti  T  generano il loro repertorio di recettori specifici ovvero i TCR  riarrangiando  sequenze  geniche presenti nei loci  codificanti le due catene che costituiscono i TCR.

. I loci delle immunoglobuline sono disposti su cromosomi diversi: le catene pesati sul cromosoma 14, le catene leggere di tipo  kappa  sul cromosoma 2 e quelle di tipo lamba sul cromosoma 22. I LOCI  designano la posizione di un gene o di una sequenza significativa  all’interno di un cromosoma; un LOCUS  può essere occupato da uno qualsiasi  degli alleli del gene. Le cellule diplodi o poliploidi   possono  essere definite omozigoti se possiedono il medesimo allele nello stesso locus in ogni cromosoma, o eterozigoti, se possiedono diversi alleli nei loci corrispondenti.

. I  LOCI sono caratterizzati  da diversi segmenti variabili: V (variable)  o J (joining) o D  (diversity)  o  C (costant).

+ Dalla RICOMBINAZIONE  di tali geni  all’interno di ciascun linfocita  B  immaturo si sviluppano genomi  leggermente diversi  che codificano per anticorpi  diversi. La specificità  degli anticorpi è data  dalla diversa combinazione casuale di singoli segmenti: V, J,  D per la catena pesante e V e J per le catene leggere  kappa e lambda: tale   RIARRANGIAMENTO    della  INFORMAZIONE GENETICA

unito alla associazione casuale  tra catene pesanti e leggere determina l’enorme diversità del repertorio di anticorpi prodotto dai linfociti B immaturi: tutto questo avviene nel midollo osseo e prima del contatto con l’antigene.

+ La ricombinazione  casuale dei segmenti genici  V, J e D può condurre anche alla produzione di anticorpi contro antigeni self; i  linfociti  B  che interagiscono fortemente con antigeni self nel midollo  vengono eliminati; a volte tale processo di SELEZIONE NEGATIVA  non avviene in modo corretto e ciò conduce allo sviluppo di  MALATTIE  IMMUNOMEDIATE.  

+  Quando il linfocita B  incontra  l’antigene e lo riconosce è stimolato a proliferare ovvero si ha una espansione policlonale: durante tale espansione  accumula nuove mutazioni a carico delle  sequenze   V, J e D  riarrangiate. La altissima frequenza di  mutazioni nei segmenti genici variabili, circa  un migliaio di volte superiore a  qualsiasi  altro  gene del genoma,  è alla base della ipermutazione somatica. Alla modificazione delle sequenze  ne consegue un cambiamento di affinità  dell’anticorpo  per l’antigene; i linfociti B in grado di riconoscere  l’antigene con  affinità elevata vengono selezionati positivamente: ciò spiega  l’aumento progressivo della affinità  dell’anticorpo per l’antigene, che si osserva  soprattutto in seguito ad una risposta linfocitaria secondaria.

+ Il tipo e la quantità di anticorpi  prodotti  variano anche in base al tipo di antigene, all’eventuale coinvolgimento dei linfociti T, alla sede anatomica dove ha luogo la risposta immunitaria e anche in base alla eventuale precedente esposizione all’antigene.