+ Nel 1954 l’immunologo NIELS  JERNE presenta una teoria nella quale afferma che vi è già una vasta gamma di linfociti nel corpo prima di qualsiasi infezione; poi l’ingresso di un antigene nell’organismo  produce la selezione di un solo tipo di linfociti e quindi stimola la  produzione di anticorpi  finalizzati alla distruzione dell’antigene stesso.

+ La  teoria della selezione  clonale è stata proposta dall’immunologo australiano  Frank Macfarlane Burney nel 1957, assieme  a David Talmage; si tratta  di una teoria ampiamente accettata  dalla comunità scientifica; tale teoria spiega  attraverso quali meccanismi il sistema immunitario reagisce con linfociti T e B per la distruzione degli antigeni nel corpo; tale teoria è anche in grado di spiegare  il fenomeno della memoria  immunitaria.

+ I quattro postulati  fondamentali alla base  della  teoria  sono:

  1. Ogni linfocita  presenta un solo tipo di recettore, dotato di una unica specificità.  
  2.  L’interazione  tra una molecola estranea   e il recettore  linfocitario  capace di legare quella molecola  con una elevata affinità porta alla attivazione del linfocita.  
  3. Le cellule effettrici  differenziate derivate da un linfocita attivato avranno recettori con la stessa specificità  di quelli  della  cellula parentale   da cui sono derivati. 
  4. I linfociti  che riconoscono i self vengono eliminati già all’inizio dello sviluppo; quindi i linfociti che hanno recettori specifici per molecole self vengono deleti  nei primi stadi del loro sviluppo  e quindi  non sono presenti  nel  repertorio dei linfociti maturi.

+ Burnet  spiega il funzionamento  della memoria  immunitaria ipotizzando la produzione dci  due tipi di linfociti: le cellule B attive e le cellule di memoria.

+ Nel 1958 Sir  GUSTAV   NOSSAL  e JOSHUA  LEDERBERG  hanno  dimostrato che  una cellula B produce sempre un solo anticorpo;  questa  può essere considerata come la prima prova a conferma  della validità della teoria  delle selezione clonale.